“Buon compleanno Nonna Italia”. La risata irriverente del leonfortese Cristiano Maria in teatro a Roma

Leonforte. È proprio il caso di affermarlo: la provincia ennese non smette di sfornare talenti. Questa volta tocca al giovane Cristiano Maria, giovane attore leonfortese, proprio in questi giorni agli esordi come autore teatrale. La sua “Buon compleanno Nonna Italia”, in scena a Roma al Teatro Petrolini dal 22 al 27 gennaio per la regia di Paolo Mellucci, al terzo giorno di rappresentazione sta riscuotendo un enorme successo di critica e di pubblico. Una commedia noir, dal sapore vagamente pirandelliano, in cui spaccati di cruda attualità passano sotto la lente di ingrandimento dell’ironia. Sette i personaggi – tutti differenti – che raccontano la crisi economica, tutta in salsa italiana.
Un padre di famiglia indebitato fino al collo; la moglie, “schiavizzata” ed esausta dopo una vita di stenti; un figlio comunistoide, “fancazzista” ed impegnato in improponibili battaglie per salvare il bar del quartiere e la fidanzata, impegnata anche lei nella divulgazione di assurde teorie complottistiche; ancora il supercazzolaro e lei, Nonna Italia, bistrattata e “bistrattante” che tiene tutti sotto scacco attraverso un codice pin del bancomat. E poi c’è lui, Mario Fava, il “cassamortaro” all’avanguardia che con una strategia commerciale vincente e una semplice telefonata rappresenta il Deus ex machina che puntualmente interviene a risollevare le sorti di una quotidianità, resa ancora più tragica dall’improvvisa malattia che porterà la “povera” Nonna Italia alla morte, aggiungendo spese su spese. “La commedia nasce dal personaggio del becchino, personaggio che ho utilizzato in alcuni dei miei scherzi telefonici in cui per prendere un po’ in giro gli italiani mi divertivo a proporre pacchetti funerari su misura e a prezzi modici – queste le parole dell’autore che spiega in questi termini l’essenza della piece -Notavo le reazioni indispettite della gente, che spesso non capiva se era uno scherzo o se a chiamare fosse un esaurito di qualche pazza agenzia funebre. Poi guardavo i tg e sentivo di ondate di suicidi causati dalla disperazione. Allora mi sono detto che solo Mario Fava può portare sollievo alle tasche stanche degli italiani”. Praticamente, la cornice ideale della formula Happy birthday: se muori il giorno del tuo compleanno, il funerale lo paghi solo duecento “euri” ed inoltre, in omaggio, una torta gelato bigusto. Già così, la formula promette risate in quantità e catarsi. Sì, esattamente catarsi artistica, nell’accezione aristotelica del termine. Quel liberatorio distacco dalle passioni attraverso l’immedesimazione con le vicende rappresentate sul palcoscenico, in questo caso impossibile da eludere. Perché la parola “debito”, è diventata onnipresente. Se non altro, l’ironia cruda e disincantata, vera protagonista dell’opera, ci aiuta ad esorcizzare un termine che da solo, come un Moloch, continua ad esigere quel che resta del nostro quieto vivere. La risata irriverente dell’autore, dell’impareggiabile cast di attori della compagnia “Punto e virgola”, così come del regista Paolo Mellucci, solletica la voglia di ridere insieme a loro per ridere di noi stessi perché, nonostante tutto e come sottolinea Cristiano Maria quando cita Leopardi: “Chi sa ridere è padrone del mondo. Dopotutto, non c’è “malattia” più bella”. L’avventura di “Buon compleanno Nonna Italia” non si è ancora conclusa, ma ci sono già le premesse affinché dal teatro si passi al lungometraggio. Un’altra medaglia, quella di Cristiano Maria, appuntata al petto orgoglioso di una terra gravida di talento e virtù.

A. M.