Condannati tre siracusani in trasferta a Barrafranca truffavano anziani facendosi passare per impiegati INPS o ASP
Enna-Cronaca - 26/01/2013
Tre siracusani sarebbero andati in trasferta a Barrafranca per ben due volte alla ricerca di anziani da derubare, trasformandosi in dipendenti dell’Inps o funzionari dell’azienda sanitaria provinciale. I tre riuscivano a conquistare la fiducia degli anziani e quindi riuscivano a farsi dare dei soldi, o buoni fruttiferi, libretti postali. Il giudice monocratico Vittorio Giuseppe La Placa non ha avuto alcuna clemenza per questi truffatori ed ha condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione e 650 euro di multa Gaetano Fiaschè, siracusano di 42 anni; a 2 anni e 3 mesi di reclusione e 600 euro di multa Grazia Spicuzza, 43 anni di Noto; e Fortunata Fiaschè a 2 anni e 2 mesi di reclusione e 550 euro di multa.
I fatti sono avvenuti tra maggio e giugno del 2007. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Junio Celesti e Francesco Marziano. Il giudice ha anche condannato i tre al risarcimento dei danni a un anziano, che si è costituito parte civile, assistito dagli avvocati Gaetano Giunta e Maria Mursia. Motivazioni della sentenza tra novanta giorni, poi inizieranno i termini per eventuali ricorsi in appello. Tre i casi contestati. Gaetano Fiaschè e la Spicuzza il 31 maggio 2007, sarebbero andati a casa di una settantaquattrenne; la donna si sarebbe spacciata per tale “dottoressa Bevilacqua” (cognome comune a Barrafranca) dell’azienda Asp, chiedendo insistentemente alla donna di entrare a casa al fine, secondo la Procura, di impossessarsi di soldi e oggetti di valore. I due però desistettero perché era arrivato il figlio dell’anziana.
Gaetano e Fortunata Fiaschè sarebbero entrati a casa di una coppia di anziani, lui 78 anni e lei 64. Fortunata si sarebbe spacciata per un’ incaricata dell’Inps. Una volta dentro, dopo aver visto dove l’anziano teneva i soldi, chiedendogli di mostrare una banconota per “rilevarne i numeri di serie”, avrebbero rubato 7 mila euro in contanti e buoni fruttiferi postali, dell’ammontare complessivo di 37 milioni delle vecchie lire.
Tre settimane dopo, il 19 giugno, Fiaschè e la Spicuzza sarebbero tornati in paese, sarebbero andati a casa di una coppia di anziani, di 85 e 83 anni. Grazia Spicuzza si sarebbe spacciata per addetta dell’Inps, per “l’assistenza alle persone anziane” e così i due si sarebbero impossessati di 850 euro in contanti, oggetti in oro, libretti di risparmio e buoni fruttiferi.
I tre sono stati condannati anche per concorso in sostituzione di persona.