Senato: Il Megafono



La lista dei candidati siciliani al Senato per le elezioni politiche 2013

Scheda gialla: Il Megafono
(il nome non si scrive segnare il simbolo)
Lumia Giuseppe
Presti Antonio
Marino Nicolò
Di Martino Giuseppe
Parrinello Antonio Giuseppe
Antoci Giuseppe
Villari Giovanni
Navarra Cristina
La Face Giuseppe
Nicoletti Giovanni Federico
Sgarlata Mariarita
Di Martino Maria Giovanna
Russo Giuseppe
Brandara Maria Grazia Elena
Zichichi Andrea
Chines Simona
Fiore Concetta
Salvaggio Calogero
Nicastro Gioacchino
Ferrigno Angelo
Aloisio Alessandra
Rizzotto Placido
Pulejo Laura
De Luca Maria Franca
Gemmellaro Francesca

http://www.crocettapresidente.it/

I candidati della provincia di Enna:
FRANCESCA GEMMELLARO, nata a Nicosia il 5/11/1965.
Mamma di Dario e Manlio, esercito da oltre vent’anni la professione di avvocato a Nicosia, dove ho sempre vissuto. Ho iniziato ad occuparmi di politica subito dopo la laurea ed ho ricoperto la carica di assessore comunale in una amministrazione di centro sinistra. Durante il mandato mi sono occupata di servizi tecnologici, tra cui la problematica della raccolta dei rifiuti, e delle politiche comunitarie frequentando anche un corso di formazione presso la Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Nel 2006 sono stata candidata alle Regionali con il simbolo della margherita ove ho conseguito un ottimo consenso elettorale. Grazie anche alla mia professione sono sempre a contatto con la gente e con le problematiche sociali. Attualmente il mio impegno politico, insieme al gruppo che con me ha condiviso la scelta della candidatura nella lista il Megafono, è finalizzato a contrastare la soppressione del Tribunale di Nicosia e l’inevitabile conseguenza dell’impoverimento del territorio di Nicosia e del Circondario.

Giuseppe Russo,
nato a Piazza Armerina (EN) IL 29/06/1947 ha conseguito la maturità classica e la Laurea in Lettere Classiche presso l’Università agli studi di Catania. Ha insegnato, quale vincitore di concorso, nella scuola media e nel Liceo Scientifico di Piazza Armerina fino al 1988. Vincitore di concorso a Preside nel 1989 ha diretto la scuola media di Valguarnera, di Aidone, e “L. Capuana” di Piazza Armerina, il Liceo Scientifico e Magistrale di Barrafranca e ad oggi è Dirigente del Liceo Classico-Scientifico di Piazza Armerina. E’ stato direttore di parecchi corsi di specializzazione. Ha ricoperto per un triennio il ruolo di Presidente del C. d. A. dell’Istituto Regionale D’arte ed è stato membro del C.d. A. del Consorzio Ennese Universitario. Impegnato in politica fin da adolescente ha militato nello schieramento di sinistra ed ha ricoperto dal 1980 al 1990 il ruolo di Consigliere Comunale, e per cinque anni di Assessore e vice Sindaco della città di Piazza Armerina. Eletto Consigliere Provinciale nel 1990 ha ricoperto anche la carica di Assessore Provinciale alla P.I., presso la Provincia Regionale di Enna. In occasione delle ultime elezioni europee ha sostenuto la candidatura di Rosario Crocetta aderendo al movimento di Legalità e Sviluppo prima, e del Megafono poi. “Ho accolto l’invito di Crocetta a candidarmi, perché la rivoluzione che Rosario si accinge a compiere necessita del contributo di tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Sicilia e delle giovani generazioni, alle quali ho dedicato molta parte della mia esistenza.

IL MEGAFONO

PROGRAMMA ELETTORALE 2013

Dopo la recentissima esperienza elettorale che alle regionali scorse ha dato inizio alla rivoluzione in Sicilia ci apprestiamo a dare continuità al nostro percorso anche al Senato, con la lista “ Il Megafono”.

Il prossimo 24 febbraio saremo chiamati ancora ad esprimere un voto col quale segnare una netta linea di demarcazione nei confronti del passato.

La Sicilia non è più il “granaio di voti” per un classe politica dirigente che fino ad ieri è stata fedele a quel patto non scritto su cui è stata edificata l’unità nazionale: il Nord produce e il Sud consuma. Il Nord produce beni e servizi, attorno ai quali crea benessere e ricchezza per i suoi abitanti; mentre il Sud consuma i prodotti del Nord, alimentando l’economia del Settentrione in cambio di assistenzialismo e clientele. Per troppi anni l’Italia, con la complicità delle classi dirigenti locali, si è retta su questo equilibrio che nel Mezzogiorno ha consolidato un sistema di potere burocratico-clientelare ed affaristico-mafioso.

Oggi quel patto si è rotto.

È finito il tempo delle vacche grasse che consentiva ai vari governi nazionali di finanziare politiche assistenziali. Non solo le risorse si sono esaurite, ma con la globalizzazione le aziende del Nord non hanno più bisogno né dei mercati del Sud, né della manodopera meridionale. Anche il Mezzogiorno non ha più intenzione di continuare a galleggiare. C’è una voglia di cambiamento che attraversa la società civile, il mondo dell’economia e la politica affinchè il Sud si emancipi e diventi terra di produzione in grado, anche lui, di garantire benessere e ricchezza ai suoi abitanti.

Tra poche settimane saremo chiamati ad esprimere la nostra volontà che consentirà di eleggere rappresentanti che siano in grado di garantire e tutelare gli interessi della collettività in tutte le sue forme, le sue diversità, le sue esigenze. Come per le regionali dello scorso ottobre, dobbiamo spazzare via quella politica che per decenni ha sacrificato gli interessi della Sicilia e dei siciliani e che oggi persevera facendo accordi con Berlusconi e la Lega Nord.

Ecco perché la scelta, attraverso questo simbolo e questa lista, di continuare la battaglia che abbiamo iniziato, per ridare giustizia e visibilità alla parte sana e numerosa di cittadini siciliani che ha come principi cardine la legalità, l’onesta e la trasparenza.

Noi vorremo puntare a creare nella prossima legislatura le condizioni per ricostituire una società basata su valori e principi di libertà, giustizia, eguaglianza, solidarietà e progresso. Per compiere tutto questo non ci soffermeremo a denunciare ciò che è stato e ci ha lasciato il passato, al contrario ci proporremo per le idee che costituiranno la nostra forza e l’asse portante del progetto futuro. Sì, proprio le idee ed il capitale umano, solamente attraverso il suo accrescimento si possono superare i momenti più difficili come quello che stiamo attraversando.

Un progetto nel quale il governo centrale dovrà prendere atto del cambiamento che abbiamo già innescato e che vogliamo consolidare, basato su una nuova società siciliana che sta trasformandosi culturalmente e che sarà capace di esprimere una nuova classe politica idonea a rappresentare gli interessi legittimi e veri dei nostri territori.

Noi siciliani vogliamo essere protagonisti del cambiamento, vogliamo farci rappresentare da gente onesta e capace, che risponda agli elettori e che porti avanti le lotte e le battaglie necessarie a ridare ciò che in questi ultimi anni, in maniera furbesca, ci è stato scippato. Tutto questo per dare credibilità alla politica.

Alla base delle motivazioni che hanno indotto noi tutti a partecipare, collaborare e vederci in prima linea soggetti attivi della futura tornata elettorale sta il fatto che vogliamo valorizzare la nostra autonomia legislativa. Non più un’autonomia rivendicazionista e utile solo a salvaguardare i privilegi delle caste siciliane, come è accaduto fino ad oggi, ma che sia una risorsa per affrontare i problemi di una questione meridionale, e nazionale, finora irrisolta.

Non vogliamo più che la Sicilia sia intesa ed avvertita come zavorra nazionale. La nostra è una Sicilia nuova che ha voglia di proporre, una Sicilia fatta di eccellenze, di legalità, di lotta al malaffare. La Sicilia degli onesti che desidera affermare con forza la propria dignità e giocare il ruolo che gli compete in ambito nazionale, europeo ed internazionale.

E’ all’Europa che guardiamo e al nuovo ruolo che in questi pochi mesi ci siamo conquistati, fatto di credibilità per le azioni e i risultati già ottenuti.

Gli obiettivi principali saranno quelli di ridare voce e riposizionare la Sicilia nello scenario nazionale ed europeo, portare avanti i progetti e le azioni necessarie perché finalmente si possano innescare processi di sviluppo durevoli tali da consentire alla gente della nostra terra di non soffrire più e condurre una vita normale basata sul lavoro onesto.

Per far questo saremo chiamati con l’ausilio delle istituzioni centrali a contrastare le mafie, le forze occulte criminali che insediatesi nel tessuto socio/economico impediscono il rilancio e la ripresa economica.

Qui di seguito presentiamo i nostri principali indirizzi programmatici.

Cultura e Turismo

E’ questo uno dei settori attraverso il quale, e con un’azione sinergica, puntare al rilancio della nostra regione.

La Sicilia, terra di grande patrimonio artistico monumentale, terra di storia, di cultura dovrà indirizzare la propria azione al rilancio dell’industria del turismo, attraverso anche manifestazioni culturali e sportive.

I beni culturali ed ambientali dovranno essere realmente fruibili, dovranno prevedersi sistemi attraverso i quali consentire la creazione di nuove realtà imprenditoriali giovanili che possono essere il nuovo punto di riferimento nella gestione di detti beni.

Bisognerà fare in modo che il turista venga nella nostra terra, non solo per motivi climatici, ma vi riconosca il luogo ideale dove trascorrere vacanze e soggiorni e dove coesistono cultura, svago e ambiente.

Ambiente

Seguendo logiche, o meglio, ”illogiche tesi “, il nostro territorio, considerato uno dei più belli in Italia, è oggi dilaniato da problemi legati a una gestione criminale dello stesso. Pensiamo alla gestione dei rifiuti e delle acque, a una pianificazione territoriale e urbanistica assolutamente aggressiva e irrazionale, ad un uso distorto delle coste, ecc.

Aspetti, questi, che garantendo interessi spesso occulti hanno reso il nostro territorio terra di conquista e fonte di speculazioni mafiose.

Noi vogliamo che i nostri rappresentanti, che eleggeremo negli organi e nelle istituzioni nazionali, conducano una battaglia che dia la possibilità di ripristinare in modo naturale l’ambiente e il territorio. Non saremo mai più terra di conquista di qualsivoglia ipotetico soggetto imprenditoriale che possa utilizzare i nostri territori lasciando e seminando inquinamento e morte.

Sulla gestione dell’acqua proporremo di divenire regione pilota nella quale l’acqua tornerà ad essere un bene pubblico e non più oggetto di scellerate privatizzazioni.

In materia di rifiuti punteremo alla raccolta differenziata ed a una gestione locale degli stessi.

Mireremo alla prevenzione per la tutela del territorio.

Proporremo disegni di legge che consentano una pianificazione ed uno sviluppo urbano ecosostenibile ove l’ambiente ed il cittadino possano finalmente trovare la giusta dimensione per una sana e corretta convivenza.

Lotta alle mafie

La lotta alle mafie deve diventare una vera priorità di tutto il nostro Paese. Non è mai stata presa una scelta così decisa e determinante nella vita della nostra democrazia. Abbiamo fatto dei passi in avanti, ma tutto è ancora legato all’emergenza e all’”antimafia del giorno dopo”. Dobbiamo spostarci all’”antimafia del giorno prima” con un approccio progettuale e sistemico in grado di aggredire le mafie su più versanti: economico-finanziario, politico-istituzionale, socio-culturale, militare-organizzativo.

Per questo è necessario implementare la legislazione antimafia, dare più risorse e strumenti alla magistratura e alle forze dell’ordine e promuovere, sul piano sociale ed educativo, una cultura della legalità e della convivenza civile.

Proprio per questo in base all’esperienza maturata in Sicilia nella lotta a Cosa nostra e tenuto conto dell’evoluzione territoriale e globale di tutte le mafie proporremo:

l’obbligatorietà della denuncia da parte degli operatori che subiscono il racket delle estorsioni, per liberare dal giogo mafioso energie e risorse produttive di ampia portata e coinvolgendo migliaia e migliaia di piccole e medie imprese e attivitàcommerciali alla luce dell’esperienza che le associazioni antiracket e settori della Confindustria e delle associazioni di categoria hanno maturato sul campo;
l’introduzione del reato di autoriciclaggio nel nostro ordinamento giuridico per metterci in sintonia con la legislazione europea;
l’estensione del reato di voto di scambio (il 416 ter), finora punito soltanto nel caso della compravendita in denaro, ad altre “utilità”;
una reale applicazione del regime di carcere duro (41 bis) e la riapertura delle carceri di massima sicurezza di Pianosa e l’Asinara;
un aumento consistente delle pene per tutti i reati di stampo mafioso;
l’adozione di una vera e moderna legge sulla corruzione;
una più efficace gestione dei beni confiscati che ne consenta il recupero e il riuso a fini sociali e istituzionali;
una migliore gestione dei collaboratori e dei testimoni di giustizia;
una implementazione del lavoro educativo e sociale svolto dalle scuole, dalle associazioni di volontariato e dei centri studi come il Centro Pio La Torre.
Attività Produttive/Sviluppo Locale/Industria/Infrastrutture e Trasporti

E’ questo uno degli snodi principali attraverso i quali la Sicilia dovrà risollevarsi innescando il cosiddetto sviluppo sostenibile. Creare le condizioni affinché i nostri territori ritornino ad essere attraenti per gli investitori esteri che non potranno più venire e realizzare finti investimenti e poi lasciare disoccupazione ed inquinamento.

Una realtà siciliana composta per lo più da PMI, da artigiani e da commercianti, da realtà territoriali che attraverso gli strumenti della precedente programmazione negoziata hanno costituito attivi e produttivi sistemi di sviluppo. E nei confronti di questi soggetti e di queste realtà che il Governo centrale dovrà assumere impegni per garantire, con appositi strumenti, lo sviluppo strettamente legato alle vocazioni territoriali. Punteremo ad un’industria ecologica, alla green economy perché fermamente convinti che attraverso questa possa innescarsi un processo di sviluppo capace di dare lavoro e cominciare ad affrontare il problema della disoccupazione.

La ricerca, l’innovazione, la qualità, le tecnologie, l’agenda digitale sono tutti elementi che rappresentano il comune denominatore per le future azioni che attraverso i nostri rappresentanti, il Governo e lo Stato dovranno implementare per il rilancio del Mezzogiorno e della nostra terra.

In questo contesto un percorso privilegiato sarà la costruzione di una rete tra la piccola imprenditoria, per consentire il ricollocamento nei mercati esteri dei prodotti di qualità siciliani.

In una sola parola “internazionalizzazione”: dovremo pianificare, con l’ausilio del Governo centrale, azioni mirate nei confronti di paesi stranieri con i quali intraprendere rapporti commerciali e consentire l’export delle qualità regionali.

Lo sviluppo urbano sostenibile è un altro elemento essenziale per dare finalmente logicità ed ordine a quanto, sino ad oggi, in maniera assolutamente irrazionale è stato realizzato. Le città, e non solo, saranno al centro di un ragionamento e di una riflessione che investirà tutti gli attori pubblici e privati per decidere insieme il loro futuro. Dovranno prevedersi progetti di sviluppo che consentano la convivenza di persone e cose affinché ognuna di queste possa mantenere la propria funzionalità. In questo contesto pensiamo anche a come far coesistere lo sviluppo urbano con il problema dei trasporti, non solamente sotto l’aspetto degli spazi e della rete viaria, ma anche sotto il profilo dei consumi energetici e pertanto dei costi che oggi il trasporto siciliano deve subire. Non possiamo pensare di penalizzare ancora questo settore, pensiamo di prevedere idonee soluzioni per permettere ad un’intera categoria di continuare ad operare e vivere.

Salute/istruzione/politiche sociali

La Sanità rappresenta la voce di spesa che negli ultimi anni ha condizionato i bilanci di tutte le regioni. Non potrà mai pensarsi una politica pubblica che ritorni agli investimenti senza che si concretizzi una politica di risparmio nella sanità. Ma noi crediamo fermamente che dovranno essere garantiti i servizi essenziali soprattutto alle classi meno abbienti. Un efficiente servizio sanitario è sinonimo del grado di civiltà e di democrazia di un Paese, pertanto per soddisfare le necessità punteremo ad una politica di prevenzione che partendo dal basso consenta quel salto culturale idoneo a considerare realmente il servizio sanitario un bene di tutti.

Altro aspetto importantissimo è l’istruzione. Il grado culturale di un Paese, di una Regione, di un territorio esprime il livello del suo progresso. Proporremo al Governo centrale una legge che consenta di adeguarci ai livelli europei di istruzione, aumentando le ore di studio; la scuola pomeridiana, il cui servizio sarà garantito dal mondo del precariato scolastico che in tal modo potrà tornare all’occupazione fornendo un servizio essenziale. Scuola dell’obbligo, scuola secondaria, università dovranno imparare a fare rete per fornire agli studenti quei servizi utili alla crescita sociale e professionale della persona.

Non potremo immaginare una società giusta, sana e uguale se non attraverso corrette politiche pubbliche sociali. Lotteremo e difenderemo la difesa dei più deboli e un corretto sistema di pari opportunità incentrato sulla giustizia, che sia garante di tutti i cittadini. Lo stato di diritto e non del diritto di pochi. Ecco perché assumono prioritaria importanza per noi e per i nostri rappresentanti i più deboli, gli emarginati e i disagiati in genere perché sono queste le categorie che hanno prioritariamente bisogno di veder garantita la propria dignità ed i propri diritti.

La famiglia, in questo contesto, sta al centro del nostro sistema, della nostra società futura che dovrà basarsi su principi di solidarietà e che dovrà essere destinataria di politiche pubbliche volte al loro reale sostegno.

Agricoltura/Pesca

Come non pensare di doversi occupare delle questioni e dei problemi che attanagliano i settori principali della nostra economia?

L’agricoltura e la pesca sono stati nel corso degli anni i settori che hanno maggiormente dato occupazione in Sicilia. Negli ultimi anni, invece, si sono accresciuti i problemi legati all’aumento dei costi di gestione da un lato e le difficoltà di collocazione dei prodotti sul mercato dall’altro. Questi due settori attraversano una crisi profonda per la quale noi intendiamo rivendicare, a livello nazionale quanto comunitario, le nostre ragioni proponendo norme idonee a trovare le soluzioni necessarie ad apportare quelle modifiche strutturali utili a determinare nuove condizioni di rilancio dei due settori.

In sintesi questi rappresentano i punti cardine che ci proponiamo di portare avanti con i nostri rappresentanti e i cittadini che decidono di impegnarsi col Movimento. Tutto questo sarà possibile con l’ausilio di voi elettori ai quali chiediamo di confermare la fiducia che ci avete espresso alle scorse regionali per realizzare la svolta ed il definitivo cambiamento volto alla tutela ed al rispetto della nostra terra.

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