Cisl e UIL: Scongiurare 43 licenziamenti ad Acqua Enna

Scongiurare 43 licenziamenti per l’esubero occupazionale dichiarato da Acqua Enna, garantire i livelli occupazionali, eliminare i privilegi e gli egoismi di pochi, per questi motivi i Segretari Provinciali di Cisl e UIL , Tommaso Guarino e Vincenzo Mudaro, si ritengono
sorpresi e basiti per le pesanti affermazioni della Segretaria della CGIL di Enna, che dopo aver sottoscritto senza alcuna riserva due accordi, il primo in data 8 gennaio 2013 solamente per i lavoratori Asen, e il secondo in data 14 gennaio per tutti gli altri lavoratori interessati, abbia deciso di non firmare il regolamento d’attuazione degli accordi stessi.
In essi era evidenziato, a chiare lettere, che trattavasi di accordi e non di preintesa, ecco perché oggi stranizza l’affermazione della Segretaria della Cgil, la quale considera equivoca la trattativa portata a termine.
Forse la trattativa e’ equivoca perché, rispetto agli accordi precedenti, risulta migliorativa per i lavoratori interessati?
Scongiurare 43 licenziamenti per l’esubero occupazionale dichiarato da Acqua Enna, garantire i livelli occupazionali, eliminare i privilegi e gli egoismi di pochi. Questo e’ stato lo spirito del Sindacato Confederale della provincia di Enna, che si è impegnato negli ultimi mesi nel difficile e intenso confronto con Acqua Enna.
Le problematiche occupazionali hanno riguardato tutti i 103 lavoratori impegnati nel sistema idrico della provincia di Enna, che sono 35 lavoratori dipendenti di Acqua Enna, mentre tutti gli altri 68 lavoratori distaccati provengono da Asen, Sicilia Ambiente e altri Enti.
Va ricordato che questa vicenda scaturisce dal dichiarato e dimostrato (dalla documentazione allegata all’accordo a dimostrazione del sussistente grave squilibrio economico finanziario del servizio) stato di crisi strutturale aziendale, dovuto a parametri di gara errati per il minor consumo d’acqua rispetto a quelli previsti di 15 milioni di metri cubi, a fronte di quelli reali che non superano gli 8 milioni di metri cubi d’acqua venduta agli utenti di tutta la provincia.
Rispetto al dichiarato stato di crisi, Acqua Enna aveva previsto e comunicato ai Sindacati la riduzione delle spese, fra cui quelle del personale, attraverso il licenziamento, o la mancata assunzione del personale comandato, per 43 unità lavorative.
Allo scopo di non lasciare alcun lavoratore senza impiego, stante l’attuale grave momento di crisi sociale, le Organizzazioni Sindacali sono riuscite a raggiungere la seguente e unica intesa possibile con l’Azienda Acqua Enna:
1. Tutti i lavoratori sono assunti a tempo indeterminato, ad orario pieno o al tempo di utilizzo nella ditta cedente, a sanatoria dei diritti reciprocamente vantati e con applicazione del trattamento economico fondamentale previsto dal CCNL Acqua e Gas. A tutti i lavoratori saranno attribuiti i loro diritti originari.
2. Coinvolgere nei sacrifici tutti i lavoratori, ma principalmente i vertici aziendali con tagli netti ai loro emolumenti;
3. È prevista inoltre l’ eliminazione dei benefit e privilegi, per i pochi fortunati garantiti e tutelati, a discapito della stragrande maggioranza dei lavoratori.
4. Il livello di inquadramento riconosciuto sarà , nella generalità, quello corrispondente alle mansioni effettivamente svolte presso AcquaEnna negli ultimi 6 mesi lavorativi. Per coloro che godono dei diritti originari, in caso di attribuzione di mansione inferiore a quella ricoperta nel precedente Ente, si riconosce loro un assegno, che farà parte del trattamento economico pari alla differenza retributiva riassorbile da successivi incrementi contrattuali o progressivi di carriera.
5. Riconoscimento dell’assunzione, legandola specificatamente al servizio idrico integrato;
6. Riconoscimento, per gli aventi diritto originario al transito, dell’anzianità giuridica ed economica maturata nei precedenti Enti. A tutti gli altri lavoratori è riconosciuta l’anzianità effettiva di servizio maturata presso AcquaEnna, anche in comando, sia giuridica che economica.
7. Dopo tre mesi dall’assunzione, a compimento degli obiettivi degli Accordi 8 e 14 gennaio 2013, si procederà ad attivare la riduzione del 20% dell’orario di lavoro , ovvero ad avviare la procedura di mobilità per gli esuberi.
Nel caso in cui si scelga la riduzione dell’orario di lavoro, trascorsi tre mesi dalle assunzioni, l’Azienda ed i Sindacati sottoscriveranno il Contratto di solidarietà difensivo e, dopo la relativa autorizzazione , l’Azienda procederà alla riduzione dell’orario di lavoro per tutti i lavoratori in organico. I lavoratori, a fronte del 20% in meno dell’orario di lavoro e stante i benefici previsti dal contratto di solidarietà, perderanno solamente il 6% circa dello stipendio, cioè una media di 70 €. l’Azienda e’ vincolata, altresì, a recuperare nel tempo l’orario di lavoro perso appena gli eventi lo consentiranno.
8. In caso di atti sopravvenienti, come il decreto del Presidente della Regione, che incidano sui rapporti di lavoro, l’ accordo e la sua attuazione si coniugheranno con i relativi effetti di legge, nella loro legittimità e in conformità alla Convenzione di gestione, e comunque in questo caso verrà applicato il trattamento di miglior favore.

Ulteriore scopo dell’accordo è stato quello di scongiurare un aumento indiscriminato dei costi, che rischiavano di far aumentare gli importi delle bollette, caricate su tutta l’utenza della nostra Provincia.

Questo e’ l’ accordo firmato e , lo ribadiamo, va in direzione della salvaguardia della piena occupazione per tutti i lavoratori, sia per quelli assunti per concorso e sia per quelli assunti per altre motivazioni, pertanto ci auguriamo che vengano compresi i principi ispiratori e non prevalgano gli egoismi.

Non vogliamo entrare ulteriormente in polemica con la CGIL, anzi auspichiamo un ripensamento da parte della Segretaria Generale della CGIL, che per diversi mesi ha contribuito attivamente, insieme a noi, ad una lotta estenuante nell’interesse dei lavoratori, affinché si garantisse il massimo agli stessi, evitando licenziamenti, che in un momento storico come quello attuale sono diventati la regola. Proprio perché la lotta e’ stata lunga e unanime fino allo scorso gennaio , ci auguriamo che i risultati raggiunti possano essere condivisi anche dalla CGIL.
Con la grave crisi occupazionale che c’è e con la perdita quotidiana di posti di lavoro, non riteniamo serio che, per acquisire qualche delega, si smentiscano accordi firmati e si faccia populismo e demagogia.

Dopo una lunga trattativa durata quattro mesi, il Sindacato ha ottenuto il massimo risultato possibile, cioè l’assicurazione che nessun lavoratore perderà il posto di lavoro ed i diritti acquisiti, il tutto senza alcun aggravio per l’utenza.
Proprio perché riteniamo di avere ottenuto tutto ciò che si poteva per i lavoratori ci auguriamo ancora che la CGIL condivida quanto raggiunto, evitando ulteriori azioni di protesta, che potrebbero ottenere l’effetto contrario, danneggiando ulteriormente i lavoratori e le loro famiglie che da mesi aspettano la risoluzione di questo problema.

comunicato stampa