Il Consiglio provinciale di Enna risulta politicamente modificato

Enna. Consiglieri provinciali in fuga dai partiti tradizionali e proprio a pochi mesi dalla chiusura della legislastura dal punto di vista politico c’è una trasformazione sostanziale. Intanto c’è da sottolineare che in consiglio provinciale non c’è una maggioranza che appoggia l’amministrazione, presieduta da Pippo Monaco, e non c’è un’opposizione per cui la trattazione degli argomenti determina, in quel momento, maggioranza ed opposizione. La giunta tecnica, nominata dal presidente Monaco, ha sostanzialmente modificato la realtà del consiglio. Più volte è stato chiesto al presidente della Provincia di ritornare alla giunta, scelta dai partiti politici ma Pippo Monaco si è rifiutato. Nell’ultima settimana, a pochi giorni dalle elezioni nazionali, si è verificata la formazione di due movimenti politici, quello di Sicilia Futura di cui fanno parte Franco Catania e Giovanni Russo, ex MpA, Michele Sutera , Luca Faraci, ex La Destra, e Giacomo Bizzini, e quello del gruppo Misto di cui fanno parte Rosselli, l’ultimo entrato in consiglio, Crapanzano, ex Mpa, e Sebastiano Nicastro. Ci sono poi il gruppo del PdL, formato da cinque consigliere, il presidente del Consiglio Massimo Greco, quindi Salvatore Ferrara, Giuseppe Regalbuto, Salvo La Porta e Francesco Spedale, il Partito Democratico che ha quattro consiglieri, Mario Alloro, eletto deputato regionale, ma non si dimette perchè darebbe spazio a Rosalinda Campanile, avversaria politica del gruppo “Il Megafono” di Crocetta, Massimiliano La Malfa, Paolo Schillaci, Ninni Musumeci, Primavera Democratica (ora Megafono) con Paolo Buscemi e Mimmo Bannò, Giuseppe Cimino e Alfredo Colianni che rappresentano i resti del MpA, l’Udc che ha due consiglieri Lorenzo Granata e Francesco Comito, quest’ultimo addirittura capogruppo dell’Udc, pur non partecipando attivamente alla vita politica del partito, anzi si trova ad essere vicino all’ex deputato Paolo Colianni, quindi ci sono i singoli, Totuccio Miroddi del Psi e Salvatore Cacciato di Rifondazione Comunista. Insomma un consiglio provinciale sparpagliato in tutti i sensi dove le colazioni nascono e si dividono anche nella stessa seduta consiliare a seconda degli argomenti che vengono trattati. Questo, per certi aspetti favorisce il lavoro dell’Amministrazione provinciale, che prosegue il suo lavoro senza tenere conto degli umori dello stesso consiglio provinciale ma accogliendo quelle richieste che vengono ritenute giuste, a cominciare dai continui solleciti da parte di tutti di migliorare la viabilità provinciale, croce e delizia del territorio ennese.