Cittadino inseguito da 4 cani randagi, proteste ad Agira

Agira. Attimi di paura per un cittadino inseguito nei giorni scorsi da 4 cani randagi mentre provava a depositare il proprio sacchetto di immondizia nei pressi dei cassonetti di via Zebbug. “Ero in macchina, intorno alle 23,30 e mi sono fermato a qualche metro di distanza dai cassonetti per evitare lo sgradevole odore – racconta Salvatore – ma una volta sceso dall’auto e avvicinatomi alla spazzatura, ecco 4 cani bianchi uscire dai cumuli di immondizia e venirmi incontro. Fortunatamente, avevo la macchina vicina e sono riuscito a salire su e a chiudere in fretta lo sportello, gettando il sacchetto dal finestrino, altrimenti non so come sarebbe finita. In tanti ci chiediamo quale sia la soluzione. Cosa bisogna fare? A chi dobbiamo rivolgerci”?
Non si tratta del primo caso simile ad Agira, dove a provare questa brutta esperienza sono già state in passato una signora anziana, che sempre nella stessa zona sarebbe addirittura caduta a terra dopo il contatto con il randagio di turno, e una ragazza, “salvata” da un automobilista di passaggio mentre provava a scappare dall’inseguimento di un branco di cani in via Circonvallazione, nei pressi dell’immobile di proprietà dell’Opera Pia Casa Diodorea. E vista la gravità del problema randagismo, legato all’ennesima emergenza rifiuti, c’è chi in paese preferisce prenderla a ridere. “Da qualche settimana, ad Agira, si è diffuso un nuovo sport – ci raccontano ironicamente alcuni cittadini – si tratta del lancio del sacchetto di immondizia dal finestrino dell’automobile, c’è chi lo pratica per evitare di avvicinarsi troppo alle montagne di immondizia, e chi invece per paura di essere aggredito dai cani randagi che circolano in enorme numero per le strade di Agira, e in particolar modo proprio vicino ai rifiuti a caccia di cibo”.
La comunità agirina è allarmata: “Non si può più camminare a piedi – dicono Giuseppe e Nino – anche per andare a buttare l’immondizia sotto casa, nel proprio cortile, c’è bisogno di prendere la macchina per evitare i randagi”. Angelo racconta invece di essere uscito di casa per andare a prendere il figlio addirittura con un bastone, da utilizzare per difesa in caso di aggressione dei cani. “Visto che nessuno pensa a noi cittadini siamo costretti a utilizzare il “fai da te”. E’ triste ma è la pura realtà”. Da qualche mese, il Comune, in sinergia con l’Asp, ha attivato un centro per la sterilizzazione, ma evidentemente urge trovare altre soluzioni per evitare quella che poi dovremmo tristemente raccontare come una tragedia annunciata.
Emanuele Parisi