Enna. Mozione PdL sulla soppressione delle Province

Enna. A Palermo deve ancora iniziare la discussione politica sul riordino delle Province e già ieri mattina il consigliere Salvo la Porta del Pdl, primo firmatario, ha consegnato una mozione, con la quale pone l’attenzione sull’attualissima questione riguardante il destino delle Province siciliane, sullo slittamento delle elezioni provinciali, previste tra un anno, e sul futuro stesso dell’Ente. “La paventata soppressione o l’ipotesi dell’ accorpamento con la Provincia di Caltanissetta, così come si legge nel testo del documento -ha dichiarato Salvo La Porta – risulterebbe letale per il territorio ennese ”. Il consigliere del PdL rivolgendosi ai due Presidenti (Monaco e Greco) chiede “nel più breve tempo possibile di istituire un tavolo, che coinvolgendo tutte le realtà territoriali (dai sindaci dei venti Comuni alla deputazione, al mondo accademico e della scuola, ai sindacati, alle organizzazioni degli imprenditori e a tutti quanti a suo parere possano avere a cuore le sorti del nostro territorio) vigili a difesa degli interessi dei concittadini. Con la mozione si impegna inoltre il Presidente a riferire, “se nella considerazione di una tragica prospettiva che commissarierebbe sostanzialmente l’intera Sicilia, non pensi di intraprendere opportuni contatti con quanti nella Regione non si rassegnano alla mortificazione nichilista e populista della politica”. Per La Porta queste sono considerazioni che sono la conseguenza di una serie di premesse come a) una ridda di dichiarazioni di autorevoli esponenti del Governo Regionale portano ragionevolmente a pensare che le elezioni dei Presidenti e dei Consigli Provinciali della Regione Siciliana siano destinate a slittare di un anno; b) nell’attesa di tali nuove elezioni le Province Regionali saranno amministrate, ma forse sarebbe meglio dire gestite, da commissari straordinari “governativi”; c) la legge 9 del 6 marzo 1986 istituisce in maniera significativa ed appropriata i consorzi di comuni che impropriamente vengono chiamate province regionali; d) l’articolo 5 di detta legge integralmente recita: “la costituzione di ciascuna provincia regionale è promossa da uno o più comuni ricompresi in una medesima area contraddistinta dalle caratteristiche di cui all’art. 4, mediante delibere dei rispettivi consigli su una specifica, identica, motivata proposta, da adottarsi, con il voto favorevole della maggioranza dei consiglieri assegnati”; e) appare non peregrina l’ipotesi che il Presidente della Regione intenda proporre di accorpare le Province di Caltanissetta ed Enna, al solo fine egoistico e clientelare di consentire al comune di Gela, più grosso come numero di abitanti, di ricoprire il ruolo di comune capoluogo; f) la realizzazione di tale malaugurata e sciagurata ipotesi risulterebbe letale per il nostro territorio; g) che la nomina di commissari governativi nelle nove province di fatto commissarierebbe l’intera Regione Siciliana, con una penalizzazione definitiva e senza appello per l’economia e la sopravvivenza stessa dei nostri Comuni.