Nicosia. Depositata richiesta di sequestro dell’impianto eolico di contrada Giunchetto

Nicosia. Depositata una richiesta di sequestro dell’impianto eolico di contrada Giunchetto, al centro di una indagine della procura di Nicosia, aperto nell’ottobre del 2010. La richiesta è stata depositata nell’interesse dei residenti che si trovano vicini agli aerogeneratori, dopo che le rilevazioni sulle emissioni sonore avrebbero accertato che queste superano la soglia massima prevista dalla legge. Spetterà alla Procura valutare se sussistono gli elementi per procedere allo stop dell’impianto, provvedimento che al momento non sembra comunque probabile considerato che la scorsa estate la procura di Nicosia aveva chiesto ed ottenuto dal Gip la proroga di 6 mesi per le indagini. Proroga che scade a breve, ma nell’ambito della quale sono stati disposti ed effettuati ulteriori accertamenti che dovranno essere valutati dall’ufficio requirente.
E’ comunque confermato che l’impianto eolico genera un rumore al di sopra delle soglie massime previste dalla legge con la conseguenza di un inquinamento acustico in una vasta area di campagna, dove sorgono abitazioni, aziende agricole e zooetecniche ed attività produttive. Ai 4 indagati sono contestate, oltre all’inquinamento acustico, ipotesi di deviazione delle acque, modifica dei luoghi, il depauperamento di cose altrui e danni colposi. Scaduta la proroga, il procuratore Fabio Scavone che coordina l’inchiesta dovrà disporre l’avviso di conclusione delle indagini per i 4 indagati e quindi procedere alle richieste di rinvio a giudizio o archiviazione. I lavori per realizzare il parco eolico Giunchetto che ricade nei territori di Nicosia, Leonforte e Nissoria, avrebbero provocato una serie di smottamenti e frane che hanno modificato i luoghi, deviato corsi d’acque e canali naturali di deflusso con conseguenze sui terreni privati della zona che hanno subito danni. Tecnicamente si tratta della seconda proroga e anche se il fascicolo di indagine era stato aperto a novembre del 2010, i 24 mesi entro i quali si deve procedere alle richieste o all’archiviazione decorrono dal momento in cui sono stati individuati i presunti responsabili. Il fascicolo era rimasto a carico di ignoti per oltre un anno e mezzo, poi era stato emesso l’avviso di garanzia a carico di un ex amministratore della Aerochetto Srl, società che ha ormai ceduto le quote, al quale successivamente si sono aggiunti un altro ex amministratore di Aerochetto, un tecnico e l’amministratore dell’impresa che realizzò le opere.
Dalle indagini sono emerse diverse violazioni edilizi e difformità tra le opere realizzate ed i progetti che erano stati presentati ed autorizzati dalla Regione. Nessuna notizia dello stralcio di inchiesta che riguarda i presunti falsi e gli eventuali abusi nella catena di rilascio delle concessioni e autorizzazioni.