Palermo. Ultima replica per lo spettacolo della compagnia di Franco Scaldati Un angioletto vestito di giallo, in scena alla Sala Strehler del Teatro Biondo dallo scorso 8 febbraio.
L’ombra di una vita non compiuta incombe sui tetri personaggi che abitano abusivamente la casa che è stata di Yelena e Calogero, anime migrate altrove da tempo. Emanuele e Lella, il vicino di casa Armando, Vanessa e Onofrio, Giorgio e un ladro di cioccolatini. Tutti attanagliati da paure senza possibilità di soluzione: la bruttezza, la vecchiaia, la noia, l’indifferenza, l’incomunicabilità. Solo i ricordi di un passato meno grigio li tiene in vita in una sorta di trascendente realtà che non volge lo sguardo al futuro perché il nulla governa la civiltà in disfacimento e senza più vivi. Per fortuna gli angeli, come Yelena e Calogero; anello di congiunzione tra i vivi e i morti; sono tanti, esistono e a volte fingono d’essere cattivi per dire la verità, ma sono sempre buoni e tengono compagnia ai vivi. Lo spettacolo di Franco Scaldati mantiene un alone di attesa poetico, fatto di pause, silenzi, parole velate e interrotte, che tiene in apprensione il pubblico che auspica per i tetri personaggi il realizzarsi del loro percorso vitale e il distacco da ciò che non rappresenta la vita: l’immobilità indistinta nel passato, nel presente e nel futuro. Solo la poesia e la meraviglia delle piccole cose vissute intensamente potrà salvarli.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Biondo Stabile di Palermo, rappresenta il terzo e conclusivo capitolo del laboratorio triennale che Franco Scaldati ha realizzato per il Biondo. Protagonisti,Salvo Dolce, Egle Mazzamuto, Aurora Falcone, Beniamimo Lucchese, Salvatore Pizzillo, Franco Scaldati, Gabriele Scaldati.
Livia D’Alotto