All’ospedale di Enna riuscito un difficile trapianto di menisco

Enna. Cresce la qualità dei reparti dell’ospedale Umberto I, e dopo il reparto di ginecologia con i sui interventi sui prolassi delle donne, ecco arrivare dal reparto di Traumatologia un altro intervento molti interessante, il trapianto di un menisco. L’operazione è stata eseguita su una ragazza di 27 anni di Sommatino. La ragazza deve ringraziare un donatore del Veneto, a cui è stato espiantato il tessuto dopo la morte, ma ovviamente il merito è tutto dall’èquipe dell’ospedale ennese, che è diventata la seconda struttura in Sicilia dopo Catania ad aver effettuato questo tipo di trapianto. Ad effettuare questa operazione è stata un’equipe di medici del reparto di Ortopedia, diretto dal primario Mario Campisi. L’operazione è stata eseguita dai dottori Arcangelo Russo e Filippo Mendolia, coadiuvati dal dottore Antonino Niceforo, responsabile del reparto di Ortopedia della casa di cura Mater Dei di Catania. Arcangelo Russo è conosciuto parecchio nel mondo dello sport, non solo per i suoi trascorsi romani dove ha operato giocatori di serie

Antonino Niceforo e Arcangelo Russo

A, ma anche ad Enna dove tanti giocatori di pallamano e calcio, provenienti da tutta la Sicilia, si sono rivolti a lui per risolvere problemi di menisco ed anche di rottura di crociati. “La paziente – spiega Arcangelo Russo – sette anni fa aveva subito un intervento a seguito di un trauma alla gamba. I medici furono costretti ad asportarle un menisco e da allora, ma soprattutto nell’ultimo periodo, ha avuto dei forti dolori; era inserita in una banca dati e adesso, la dichiarazione di responsabilità di un uomo in Veneto, ha fatto sì che toccasse a lei ricevere il menisco”. La situazione della ragazza si era presentata molto difficile: operata in un altro ospedale della Sicilia e tutto andò bene. Non ci furono particolari complicazioni, salvo che i medici furono comunque costretti ad asportarle il menisco. Con l’intervento di trapianto effettuato all’Umberto I, durato un’ora e tre quarti, si è risolto il suo problema; è stato applicato un tutore, che la giovane dovrà tenere per un mese, poi, sostengono i medici, non avrà più problemi; intanto sono passati quattro giorni e non c’è stato alcun rigetto. L’intervento si è svolto a totale carico del servizio sanitario nazionale: la paziente era ricoverata in ospedale e ci è rimasta per quattro giorni. “Oggi è il quarto giorno dopo l’intervento e siamo già nelle condizioni di poterla dimettere – ha concluso Arcangelo Russo – Tutto è andato per il meglio e questo lo si deve alla disponibilità della Banca dell’Osso di Treviso, ma anche al contributo dato dai dirigenti dell’ospedale, in termini di disponibilità e di celerità nelle risposte di carattere tecnico e burocratico”. Si sono premurati tutti a collaborare dal commissario Giuseppe Termine al direttore sanitario, Filino Muscià, al direttore di presidio, Emanuele Cassarà, dall’amministrativa Libera Carta, al direttore amministrativo Salvatore Ficarra. Non c’è dubbio che un intervento importante come questo trapianto fa fare un salto di qualità all’ospedale ennese.
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redazione-vivienna