Enna. Genitori protestano davanti tribunale: chiedono chiarezza su suicidio della figlia

Una coppia di coniugi, papà Emanuele e mamma Maria, chiude giustizia per la morte tragica della figlia Martina a Palermo mentre era in comunità ed anche di sapere di chi è la responsabilità. L’episodio è avvenuto il 31 maggio scorso quando la sedicenne Martina, in un momento di depressione psicologica, si è buttata dalla finestra dello studio di un dentista al settimo piano in via Generale Chinnici, facendo un volo di circa venti metri. Nonostante l’intervento tempestivo dell’ambulanza del 118, le fratture riportate erano troppo gravi ed è morta sul colpo. I genitori non si danno pace e vogliono che si accertino le responsabilità sul suicidio della ragazza ed a questo proposito hanno presentato un esposto a Palermo e a Enna, ma di non aver ricevuto alcuna risposta. Ieri mattina si sono presentati davanti al tribunale ennese ed hanno chiesto di parlare con i giornalisti facendosi fotografare assieme a una decina di parenti e amici. “Vogliamo – dicono – che se ne occupino i giornali, solo così possiamo sperare di sapere la verità sulla morte di nostra figlia Martina” . Martina era stata allontana dalla famiglia perché c’erano state delle segnalazioni di alcuni insegnanti di scuola, su presunti maltrattamenti dei genitori. Gli insegnanti avevano segnalato le molte assenze da scuola della ragazza, che pare avesse un fidanzato, quindi trasferimento del problema agli assistenti sociali e alla Procura. Interrogata Martina avrebbe risposto di non poter andare a scuola perché i genitori la facevano lavorare, ma poi è risultato che non era vero. Partì un’indagine per maltrattamenti, che però, secondo quanto hanno riferito ieri i genitori, fu chiusa senza accuse: entrambi vennero prosciolti. “Abbiamo fornito all’autorità giudiziaria le prove – proseguono – ma sino ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro. Chiediamo che si faccia chiarezza su cosa è realmente accaduto alla nostra figlia”. I genitori chiedono con forza e disperazione di conoscere la verità sull’intera vicenda, a partire dall’allontanamento da casa della ragazza e al successivo controllo della minore, che da sola ha voluto chiudere tragicamente la sua vita.

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redazione-vivienna