Enna. Operazione “marea grigia”: arrestato l’ottavo indagato, si costituisce commerciante di Gela

Enna. Cè un ottavo destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Caltanissetta su richiesta di quella Procura della Repubblica – D.D.A. a conclusione delle indagini svolte dalla sezione “criminalità organizzata” della Squadra Mobile di Enna, nell’ambito dell’operazione antimafia “marea grigia”.

Si tratta del commerciante di Gela Orazio Pisano, classe 1959, indagato del delitto di ricettazione, per avere, in concorso con Riccardo Abati, già condannato per mafia (e tratto in arresto in data 7 marzo u.s. in occasione dell’operazione “marea grigia” acquistato i tabacchi provento della rapina al “trasporto tabacchi” perpetrata in data 29 ottobre 2009 in territorio di Gela, ostacolandone l’identificazione della provenienza delittuosa.
Con l’aggravante di avere commesso il fatto nell’esercizio dell’attività di rivenditore autorizzato di tabacchi.
Con l’ulteriore aggravante di avere commesso il fatto avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416 bis c.p. al fine di agevolare l’organizzazione “cosa nostra”.

Il Pisano, trovandosi in Romania per motivi di lavoro, era sfuggito alla cattura nel corso della menzionata operazione “marea grigia” eseguita nelle prime ore della mattinata del 7 marzo u.s..

Tuttavia, per il tramite del legale di fiducia, aveva fatto sapere di volersi consegnare alla Polizia di Stato; così, nella tarda mattinata di ieri 10 marzo 2013, gli agenti della Squadra Mobile di Enna lo traevano in arresto presso l’aeroporto di Catania Fontanarossa, all’arrivo del volo proveniente dalla Romania.

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Dopo la commissione della rapina al porta tabacchi di Niscemi, commessa da Vincenzo Scivoli e Marco Gimmilaro (tratti in arresto lo scoso 7 marzo), il gruppo criminale aveva la necessità di smerciare le sigarette rubate per un valore di 27.000,00 € circa.

A seguito di alcune trattative non andate a buon fine, condotte dallo stesso Scivoli con soggetti non identificati, Riccardo Abati faceva da intermediario con Orazio Pisano per piazzare a prezzi significativamente inferiori a quelli di mercato i tabacchi provento della rapina, significando che parte del ricavato doveva essere destinato alle necessità di quanti, appartenenti all’organizzazione criminale, si trovassero in difficoltà.

Il Pisano, dal canto suo, consapevole della provenienza illecita della merce, acquistava i tabacchi, verosimilmente per immetterli nel mercato, tramite la propria rivendita di Gela.

L’arrestato, dopo le incombenze di rito, è stato asociato alla casa circondariale di Caltanissetta a disposizione della competente A.G..


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