Agira. Deteneva a fini di spaccio 3 kg di sostanza stupefacente, arrestato un giovane

Zarbo Riccardo Giuseppe

Nella serata di ieri, ad Agira, nel corso di un servizio di Polizia finalizzato al controllo del territorio ed alla prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti, personale del Commissariato di P.S. di Leonforte, al comando del Commissario Capo dott. Salvatore Tognolosi, ha tratto in arresto Zarbo Riccardo Giuseppe, classe ’88, giacché responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, e di detenzione illegale di munizionamento.
Personale del Commissariato leonfortese, infatti, avendo fondato motivo di ritenere che lo stesso potesse detenere sostanze stupefacenti o psicotrope, procedeva a controllare tutti i siti di pertinenza del predetto, al fine di porre in essere la perquisizione ai sensi dell’art.103 del D.P.R. 309/90.
La perquisizione locale nell’abitazione civile dell’odierno arrestato permetteva, infatti, agli agenti operanti di rinvenire circa 3 chili di marijuana, custoditi all’interno di un ripostiglio sito nel vano sottoscala dell’ingresso.
La sostanza stupefacente era custodita all’interno di nr. 4 involucri in cellophane per un peso complessivo di circa 3 kg.
La successiva perquisizione locale presso il garage in uso permetteva, ancora, di rinvenire n° 15 proiettili cal.7.65, custoditi all’interno di una scatola posta dentro una vecchia Fiat 600 lì parcata, ed un bilancino di precisione, di un modello solitamente utilizzato per la corretta pesatura dello stupefacente, custodito all’interno di una autovettura Fiat Turbo da competizione.
Per i motivi di cui sopra, Zarbo Riccardo Giuseppe veniva tratto in arresto perché ritenuto responsabile del reato di cui all’art.73 del D.P.R. 309/90, per la detenzione illegale di circa 3 kg di sostanza stupefacente del tipo “Marijuana”, nonché del reato di detenzione illegale di munizionamento, ai sensi della legge n.895/67. L’arrestato, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, veniva tradotto presso l’istituto carcerario di Nicosia. La sostanza stupefacente sequestrata veniva inviata presso il Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica di Catania, per le prescritte analisi di laboratorio.