Enna. Assolti un geometra dipendente della Provincia ed un imprenditore edile dall’accusa di frode

Enna. Un geometra, dipendente della Provincia regionale, Antonino Abbate, ed un imprenditore edile Salvatore Gagliano di Leonforte, sono stati assolti con formula piena dall’accusa di frode e di avere eseguito dei lavori senza progetto, poi risultato esistente e senza avere la giusta comunicazione al Genio Civile così come vuole la legge. I due avevano diretto ed eseguito dei lavori di ripristino sulla provinciale 40, nei pressi della zona archeologica di Morgantina, in seguito le piogge intense del dicembre 2004 provocarono una frana. A seguito delle tante segnalazioni la Procura aprì un’inchiesta, ipotizzando una frode sui lavori, e quindi ottenendo il rinvio a giudizio dei due responsabili dei lavori. Pure il Pm Angela Anello ha chiesto l’assoluzione per entrambi. Per il giudice Elisabetta Mazza, il reato di frode “non sussiste” e le altre due imputazioni (progetto e comunicazione al Genio Civile) non “costituiscono reato”. Tra l’altro è stato accertato che i lavori di manutenzione non avrebbero potuto evitare i danni, perché provocati da una frana che interessava una vasta zona sopra la strada, ma i lavori furono eseguiti, come ha spiegato il difensore di Gagliano, “a regola d’arte”. Per gli imputati è la fine di un calvario giudiziario, durato quasi 9 anni. La Provincia regionale aveva riconosciuto l’inconsistenza delle accuse, non si è costituita parte civile ed ha deciso di sostenere le spese legali; ed ha rinunciato a ricorrere “all’espediente della prescrizione”, opponendosi a numerosi rinvii. Sono stati anni lunghi e difficili – ha dichiarato Abbate – Non è stato facile lavorare sentendosi addosso l’ombra del sospetto, del pregiudizio, che anche inconsapevolmente deforma le relazioni, muta i rapporti con gli altri, tra colleghi, dirigenti e amministratori”.

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redazione-vivienna