Villarosa sta vivendo un momento critico, fiaccolata silenziosa in segno di speranza

Villarosa. Una “Fiaccolata silenziosa in segno di speranza” è quella che si manifesterà nel tardo pomeriggio di oggi, alle ore 19,30, in sostituzione della tradizionale tavolata di San Giuseppe, per dire che “insieme, uniti, ce la possiamo fare”. Questo perchè, la comunità villarosana, stretta nella morsa del disagio sociale e della crisi economica, a distanza di qualche settimana ha assistito a due tragedie: il suicidio di un giovane ventunenne e di un uomo di 48 anni. Ad organizzarla sono i giovani, le confraternite, le associazioni che, assieme all’amministrazione comunale, non si rassegnano al cancro che sta corrodendo il paese (incendi, furti, droga, disagio giovanile, disoccupazione) e vogliono guardare al futuro con speranza ed orgoglio; vogliono lanciare il messaggio che suicidandosi non si risolvono i problemi, anzi rimangono tutti e vengono trasferiti alla famiglia. “I problemi invece vanno affrontati –dicono-. La vita è preziosa, questo non possiamo dimenticarcelo mai. Non bisogna arrendersi davanti alle difficoltà. Chi ha problemi si apra, cerchi sostegno, aiuto, si confidi”. Anche il vicario foraneo, mons. Salvatore Stagno, è molto colpito da queste tragedie. E anche lui ha recentemente parlato di emergenza. “Villarosa sta vivendo un momento critico – ha detto-, ci sono giovani, uomini, famiglie che vivono in uno stato di disagio e di precarietà economica. Le nostre due parrocchie fanno quello che possono, perchè non abbiamo nessun finanziamento. L’unico è quello che proviene dalle cartelle dei funerali. Ci sono problemi gravi che dobbiamo risolvere tra di noi, anche perchè lo Stato se ne è lavato le mani. Chi ha deve dare –è il suo appello accorato-, chi è più fortunato (che equivale a dire chi dispone di più mezzi economici) può e deve dimostrarlo con coraggio. Se così non sarà, allora, davvero è morta la speranza. Al momento non arriva un solo contributo di carità dai signori che hanno i quattrini. E questi signori saranno quelli che pagheranno il prezzo più caro se non si risolve questo problema di assistenza verso chi ha di bisogno. Se saremo uniti potremo fare tanto bene e avremo la forza di affrontare questa crisi”. “La crisi economica nella nostra comunità – commenta la vice sindaco Katya Rapè – ormai investe tutte le famiglie però noi non dobbiamo dimenticare la solidarietà come unico ingrediente che ci possa fare uscire da questo empasse. Chi sta un tantino meglio deve andare oltre quel senso di egoismo e di individualismo per mettersi a disposizione, al servizio degli altri. Solo in questo modo la nostra comunità uscirà dalla crisi”.

Pietro Lisacchi