Mercoledì 20 Marzo alle ore 21,00, quarto appuntamento della Stagione Teatrale 2012/2013 al Teatro Margherita di Caltanissetta. La Stagione è organizzata dal Teatro Stabile Nisseno con la collaborazione del Gruppo Averna e la direzione artistica di Giuseppe Speciale. Per il quarto appuntamento ritorna a Caltanissetta Enrico Guarneri questa volta accompagnato dall’attrice romana Patrizia Pellegrino che insieme porteranno in scena “Che Notte…Quella Notte” una commedia di Carlo Auteri per la regia di Antonello Capodici.
E’ l’ultimo dell’anno del 1936, nella sperduta (ed immaginaria) stazioncina siciliana di Montefranoso. Il capostazione Saverio, ormai ben oltre i limiti dell’età pensionabile, trascina le lunghe e solitarie notti del turno restaurando vecchi Pupi siciliani. Insieme a lui, il nipote Liborio : giovane ferroviere desideroso di compiacere il “regime” nella speranza di fare carriera. Regime rappresentato, nell’immaginario della commedia, da Fofò : specie di vitellone, più impegnato a cercare “femmine” che nella causa del fascismo. Fofò millanta da due mesi una fantastica avventura erotica con una “soubrette” romana : Saverio e Liborio non ci credono granchè.
Ma proprio la notte di capodanno (“quella” notte) … la ragazza, incredibilmente, arriva a Montefranoso. Si chiama Caterina, fa la ballerina in modeste produzioni di Varietà e sopravvive, come può, alla disillusione della vita e del mestiere.
Fofò, che bovinamente pensa sia venuta a cercarlo solo perché “follemente innamorata”, non vede l’ora di rimetterla sul primo treno in partenza e liberarsi, definitivamente, di lei.
Solo che il “primo treno” è un “postale”, con fermata a richiesta che transita poco dopo mezzanotte.
Saverio e Caterina ( il vecchio e la ragazza, la “continentale” ed il siciliano, la ballerina e l’eterno provinciale sognatore) iniziano così un’attesa carica di solidarietà e delicatezza. Un lungo flusso di confessione e svelamento, che li porta ben oltre la soglia della conoscenza casuale. Il seme di una specie di amicizia; un accenno bizzarro di innamoramento.
E così il treno – appena dopo l’inizio del nuovo anno – passa senza fermarsi, e Caterina non riparte.
Fofò, che nel frattempo è andato in paese alla “festa” dei notabili, scoperta la mancata partenza, torna alla stazione : è l’epilogo dell’incomprensione. Persino della minaccia. Il pingue casanova di provincia si svela per ciò che è in realtà : un brutale ed ottuso fascistello, avido di privilegi e terrorizzato dall’idea dello scandalo.
Caterina svela finalmente il motivo vero di quella apparizione : è incinta di Fofò. Fofò, al culmine della rabbia, aggredisce Caterina con la complicità di Saverio e di Liborio.
Al culmine della lite, però, è Saverio a dire di no. Il mite, il sottomesso, il vecchio Saverio che ha – per la prima volta in vita sua – il coraggio di dire “no”. Un “no” alla mostruosità della violenza ed alla sua cieca stupidità. Un “no” alle convenzioni, ai marchi, e persino alle divise.