Quadrivio Enna bassa: rotonda, quadrangolo, quadrivio: la geometria delle strade non è flessibile

 Rotonda, quadrangolo, quadrivio: la geometria delle strade non è flessibile come non lo è lo stato di diritto della città e del territorio
Ci vuole una vera e propria dichiarazione: Enna città aperta

 
Proprio così perché devono essere evitati a questa indifesa città di Enna ulteriori danni dalla guerra tra le parti più o meno “consapevolmente”
belligeranti ed aperte.

L’implosione della città

Sembra che tutti, una volta tanto si sono trovati d’accordo su questo bellissimo risultato degno di essere studiato ed approfondito in tutte le scuole tecniche dal momento che rivoluziona ogni manuale di infrastrutture della viabilità e dei trasporti poiché si continua a parlare impropriamente di una “rotonda” che esiste solo nei miraggi di qualcuno e si continua ad intervenire ancora per singoli punti slegati tra loro e privi di qualsiasi coordinamento e visione d’insieme, essenziale ad un reale governo della città ma inservibile allo spezzatino degli incarichi.
ll fatto reale è che questa sistemazione non può avere alcuna definizione proprio perché indefinito ne è l’obiettivo come farraginoso ne è l’andamento e tortuoso il percorso con l’aggravante che non prevede affatto la presenza pedonale non essendovi segnalate, nemmeno con segnaletica provvisoria, gli attraversamenti pedonali. E se tutti gli automobilisti seguissero le direzioni orizzontali tracciate dovrebbero zig-zagare per incolonnarsi, ora a sinistra ora a destra, da Enna in direzione Pergusa e Catania.
Preferendo la realtà alle invenzioni ed attribuzioni fantastiche (o fantasiose) di qualcuno diciamo subito che un automobilista che vuole raggiungere Enna, provenendo da Pergusa, allunga il suo percorso di circa 360 metri contro gli appena 30 della originaria sistemazione con semaforo (conteggiandoli dall’attuale punto di innesto). Se poi questo stesso autista invece di andare ad Enna cambia idea e decide di svoltare a sinistra per incanalarsi nella via in direzione Caltanissetta il suo percorso si allunga di quasi mezzo chilometro. Tutto ciò ha un costo in termini di inquinamento acustico, maggiore consumo di carburante e incremento di C02 con ogni beffa delle politiche ed interventi di mobilità sostenibile.
Ovviamente queste constatazioni e queste preoccupazioni non appartengono alla formazione di coloro i quali di fronte alle complesse problematiche connesse all’organizzazione della viabilità urbana, dell’accessibilità e della mobilità sostenibile con connessa riduzione dei flussi di traffico si divertono ai danni dei cittadini e della città. Consigliamo loro di allenarsi a costruire politiche di organizzazione del territorio e del traffico giocando magari a sim city e vedrebbero comparire – così agendo – sempre quel personaggio che li redarguirebbe senza pietà alcuna. Con l’allenamento acquisirebbero, forse, maggiore consapevolezza nella sistemazione dei nodi urbani.
Ma nessuno fino ad ora ci ha detto, né tantomeno ci è dato sapere se qualcuno, con impegni istituzionali in organismi pubblici elettivi, abbia posto la domanda, se quell’intervento (o progetto!) abbia ottenuto la conformità urbanistica prevista dalle leggi risultando così conforme al disegno del P.R.G. o sulla base di quale provvedimento esecutivo è avvenuto lo spostamento del flusso del traffico veicolare e pesante dal momento che prima del “nuovo fantastico (o fantasioso) quadrangolo” avveniva in una strada urbana di tipo E (secondo la classificazione ministeriale vigente) mentre adesso è stato spostato in una strada di quartiere di tipo F . Né, tantomeno, sappiamo se l’apertura della nuova “stradella” di collegamento tra la Via Pergusa e la Via Leonardo da Vinci rispetta le previsioni, le conformità e le coerenze del P.R.G. e il cosiddetto andamento altimetrico di raccordo (dosso) risulta in sintonia con quanto prevede il Decreto Ministeriale sulla geometria delle strade. Se così non fosse occorre immediatamente ripristinare lo stato preesistente delle cose. Abbiamo, inoltre, qualche difficoltà a definire l’attuale contorto spostamento dei flussi di traffico come una “riorganizzazione” – in assenza di qualsiasi complessiva pianificazione – e ciò è palesemente dimostrato dal fatto che la nuova strada di quartiere su cui è stato spostato il traffico mal si adatta a questa nuova funzione. Ne sono anche testimonianza concreta e tangibile il disfacimento progressivo e continuo del manto bituminoso ed il nuovo ed intenso traffico veicolare, compreso quello pesante che ha stravolto la vita del quartiere con qualche complicazione anche per la sosta di genitori e nonni che quotidianamente accompagnano e prelevano i propri bambini da un asilo lì esistente. Ma adesso si è risolto anche questo problema: l’ingresso principale è stato anch’esso spostato, come il traffico, in un angusto ingresso laterale.


Risolta anche in maniera molto “creativa” – ma estemporanea ed effimera – la realizzazione del terminal bus del tipo “fermata su strada all’aperto” che riesce – paradossalmente – ad ottenere il plauso di autorevoli riviste locali. Altro che stalli coperti di arrivo, parcheggio e partenza, stazione viaggiatori dotata di ogni comfort e servizi di prenotazione ….. ed attesa (sempre coerentemente alle previsioni del P.R.G. ed al nuovo Regolamento UE 181/2011 riguardante i diritti del passeggero nel trasporto effettuato con autobus entrato in vigore recentemente).
Ecco perché diciamo ed auspichiamo che i cittadini devono richiedere e pretendere la partecipazione e non accontentarsi della semplice informazione: questo è l’unico rimedio a difesa di questa indifesa città per riguadagnare anche una vera – e non improvvisata – “speranza progettuale”.

Esempio di terminal bus

Speriamo che una volta verificate le cose appena dette vengano iniziati i lavori per la realizzazione di una vera rotonda conforme alle norme tecniche e soprattutto, nell’attesa, tutto ritorni come prima mentre al posto di compassionevoli elementi di verde e di arredo urbano (inesistenti), abbiamo visto solamente risorgere come funghi una cartellonistica invadente e priva di qualsiasi decoro che non fa altro che aumentare confusione alla confusione, anche agli automobilisti di transito a cui non è permesso distrarsi un attimo.

 

Ippodamo da Mileto

 
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