Gagliano: Grande partecipazione al corteo del Venerdì Santo

Gagliano. Il giorno di Pasqua si vive a Gagliano con la quiete e la serenità di chi si è lasciato alle spalle una tempesta. Il Venerdì Santo, infatti, provoca sempre turbamento nell’animo dei gaglianesi, per l’atmosfera funerea che investe il paese. Ogni quartiere vive con grande devozione questo momento e si percepisce con forza, tra la gente, il senso di appartenenza alla propria chiesa, custode di uno dei quattro simulacri condotti in processione per le vie del paese. Quasi contemporaneamente, Gesù nella bara esce dalla chiesa madre, la Madonna addolorata dalla chiesa Sant’Agostino e il Cristo alla colonna dalla chiesa Annunziata. Ognuno dei tre simulacri percorre tragitti diversi, fino a raggiungere la chiesa San Giuseppe, dove si trova il Cristo crocifisso. Da quel momento, tutti i simulacri si uniscono in un unico corteo che attraversa il paese. Sempre molto partecipata la processione, per la suggestione e lo struggimento suscitato dalla rievocazione della Passione, resa ancora più sofferta dal canto accorato dei cantori del “popolo meo”, che simulano un pianto tanto lamentoso da fare accapponare la pelle. I giovani, particolarmente partecipi e devoti, conducono a spalla le statue, vestiti con tuniche bianche e mantelline colorate. Una tale partecipazione cittadina si vede solo per la festa del patrono, ad agosto. Incisive le parole dell’arciprete Vito Vasta, sul peccato e sulla forza del perdono di Dio, gridate alla folla accalcata in piazza Monumento ai caduti. “Ricordiamoci dell’importanza del riposo domenicale – ha detto – voluto da Dio per l’uomo, dopo la fatica degli altri giorni. La domenica diventa, invece, sempre meno giorno di riposo, nel quale si lavora più che negli altri giorni”. Dopo la benedizione, il momento più atteso, più suggestivo, nel quale i tre simulacri di Cristo, uno per volta, si inchinano davanti alla Madonna straziata dal dolore. Quest’ultima, vestita di nero, con una spada che le trafigge il cuore e una lacrima scura che le attraversa il pallido viso, risponde all’inchino e poi si volta per fare ritorno nella sua chiesetta, accompagnata dai devoti. Lo stesso accade per gli altri simulacri. Quando tutto è finito, solo il silenzio rimane nelle vie, in attesa di questa domenica di resurrezione.
Valentina La Ferrera