Enna. Lite tra parenti: assolti dall’accusa di appropriazione indebita
Enna-Cronaca - 02/04/2013
Enna. Finisce con un’assoluzione una lite tra parenti dove una delle parti è stata accusata di appropriazione in debita. Lo zio aveva denunciato la nipote di essersi appropriata dei suoi mobili, ma è riuscita a dimostrare che, invece, lo zio aveva regalato tutto a sua sorella, madre della nipote, che a sua volta li aveva donati alla figlia. Il tribunale di Enna ha assolto una coppia di coniugi, Adelina e Giuseppe, entrambi incensurati, difesi dall’avvocato Gaetano Mania, perché il fatto non sussiste. L’assoluzione è arrivata al termine di un processo per appropriazione indebita, scaturito dalla querela presentata dallo zio. Lui aveva accusato la nipote Adelina di essersi appropriata di sedie, divani, comò e lampadari e lo zio li chiedeva indietro tre anni dopo averglieli dati. La nipote ha risposto picche parole, perché quei mobili, hanno sostenuto i due giovani, lo zio li aveva già regalati alla madre di Adelina, per sdebitarsi con la sorella per aver gestito i beni della loro madre ed assistita, sino alla sua morte. A scagionare i giovani è stata proprio la madre dell’imputata, la quale per testimoniare è venuta dalla Francia, dove vive da quasi trent’anni, pur di deporre al processo. “Me li aveva regalati” – ha dichiarato la madre – per il mio impegno nei suoi confronti e nei confronti della nostra madre“. Il giudice monocratico Giovanni Milano ha così assolto i due giovani; ed ha assolto anche lo stesso zio, che era imputato per tentata violazione di domicilio.