Caltanissetta – “Gela piange vittime innocenti”. “No alla mafia”. Slogan gridati dai bambini di Gela in una manifestazione organizzata da un imprenditore locale, Antonio Giudice, la cui mamma Grazia Iannizzotto mori’ dopo che il marito subi’ un attentato incendiario. Sono loro i veri protagonisti, i piu’ piccoli, del corteo partito da piazza San Giacomo per raggiungere piazza Umberto. Gela si ribella all’escalation di attentati, rapine e scippi. In un volantino, distribuito nei giorni che hanno preceduto la manifestazione, era impressa una frase del giudice Paolo Borsellino: “Il vero amore consiste nell’amare cio’ che non ci piace per poterlo cambiare”. L’assessore ai Lavori pubblici di Gela Carmelo Casano ha annunciato che “il sindaco ha ricevuto rassicurazioni dal prefetto di Caltanissetta Carmine Valenti. Presto la presenza delle forze dell’ordine verra’ intensificata”. In corteo anche Nuccio La Boria, un veterinario che ha subito tre attentati incendiari in un anno: “Quando sei vittima di un gesto intimidatorio ti senti solo. In questa citta’ non c’e’ sicurezza. I cittadini sembrano abbandonati a se stessi”. Parla pure Emanuela Saluci, figlia di Teresa Pagano, una pensionata deceduta dopo essere rimasta vittima di uno scippo: “Questa citta’ e’ terrorizzata. Gli anziani vivono barricati nelle loro case. Bisogna intervenire al piu’ presto”. “Questa manifestazione – ha detto l’imprenditore Antonio Giudice – e’ un punto di partenza e chissa’ che Gela non possa cambiare.
Dobbiamo crederci tutti quanti. Io chiedo giustizia per mia madre”.
AGI