Rinvio a giudizio per giostraio e pastore per tentata estorsione
Enna-Cronaca - 18/04/2013
Onelio Dodero, pm della Dda di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio di Michele Fiorenza, 47 anni giostraio, e Salvo Anfuso, 25 anni, pastore, accusati di tentata estorsione aggravata. Secondo la Dda, i due avrebbero tentato di imporre tre assunzioni alle imprese, che stava lavorando al consolidamento delle pendici della rocca di Gagliano. L’udienza preliminare si svolgerà il prossimo 9 magio di fronte al gup di Caltanissetta David Salvucci. Fiorenza è difeso dall’avvocato Gaetano Grassia, Anfuso dall’avvocato Antonio Impellizzeri. Le indagini, effettuate nell’aprile dell’anno scorso, avrebbero appurato che i due si sarebbero presentati più volte nel cantiere edile impegnato nel consolidamento di una parete rocciosa del castello di Gagliano, chiedendo ai titolari delle due ditte catanesi (una di Acireale e una di Maletto) l’assunzione di tre persone, non individuate, pur non presentando alcuna qualifica di operaio rocciatore, qualifica necessaria per instaurare un possibile rapporto di lavoro. Ai due è stata contestata l’aggravante di aver agito con metodo mafioso, nonostante il tribunale del Riesame di Caltanissetta avesse parzialmente annullato l’ordinanza di custodia, dichiarando tale aggravante insussistente. L’indagine è stata svolta dai carabinieri della compagnia di Nicosia, diretti dal capitano Michele Monti. Ancora non si sa se i due imputati chiederanno il giudizio abbreviato. L’avvocato Grassia sta valutando l’ipotesi di chiedere al rito alternativo; ma è probabile che la decisione sarà eventualmente comunicata solo in apertura dell’udienza preliminare al Gup. L’indagine è stata coordinata per competenza funzionale alla Dda, non appena il gip di Gela, dove si è svolta la convalida del fermo per Anfuso, abitante a Gela, contestò l’aggravante specifica di aver agito con metodo mafioso, poi annullato, ed ora ripreso.