Abolizione Province: assemblea CISL a Caltanissetta

I dipendenti delle nove province siciliane si sono dati appuntamento lunedì 22 aprile alle ore 10 nell’auditorium del liceo scientifico “A.Volta” di Caltanissetta per discutere dell’abolizione delle Province siciliane e del loro futuro. Ad organizzare l’assemblea dei dipendenti la RSU della CISL FP della Provincia Regionale di Enna con il segretario territoriale Nino D’Alia e il segretario generale della CISL FP di Agrigento Caltanissetta Enna, Gianfranco Di Maria. All’Assemblea sono stati invitati oltre che la deputazione regionale, il presidente della Regione, Rosario Crocetta e il vice presidente dell’Ars Antonio Venturino. I lavori dell’assemblea saranno conclusi dal segretario generale della CISL FP Sicilia Gigi Caracausi. Il tema dell’assemblea sarà la legge varata dall’ARS che decreta l’abolizione delle Province Siciliane. Per i segretari, D’Alia e Di Maria “ questa norma interessa e preoccupa non solo i dipendenti degli Enti ma tutti i siciliani. Da essa, infatti, – concordano i vertici cislini- dipenderà il nuovo assetto istituzionale dell’Isola. A rischio le identità territoriali e la sostituzione con un numero di nuovi liberi consorzi che potrebbe addirittura triplicare il numero delle province esistenti.” Considerato che la legge approvata non regola e non prevede il futuro assetto istituzionale ma si limita a bloccare le elezioni, a commissariare gli Enti e a impegnare il Governo Regionale a varare la riforma entro il 31 dicembre di quest’anno è d’obbligo- scrivano i promotori dell’assemblea- che ci si chieda, sia che si è dipendenti della Provincia, o sindacalisti o che si è cittadini di questi territori quale sia il vero obiettivo della riforma, quale il destino dei territori e dei dipendenti ed ancora quale sarà la differenza tra gli Enti esistenti ed i costituenti Liberi Consorzi considerato che le attuali Province Regionali non sono già oggi, Liberi Consorzi, con la legge 9del 1986.
Sono tanti gli interrogativi che il sindacato porrà a chi la legge l’ha voluta e votata. “ Se l’obbiettivo della riforma è la riduzione del costo della politica ed il miglioramento dei servizi – affermano i segretari D’Alia e Di Maria- non possiamo che essere d’accordo. Chiediamo anche e conseguentemente che, contestualmente all’abolizione delle Province, intese come Enti e non già come Territorio, siano aboliti i circa 256 Enti (spesso, doppioni per competenze) dove gli Organi di Governo vengono nominati e non già eletti (ATO, Consorzi, IACP e quant’altri) e proponiamo di destinare una parte delle economie alla stabilizzazione dei precari e agli investimenti produttivi. Altro nodo da sciogliere riguarda i territori. Occorre chiarire se i Liberi Consorzi saranno nuovi Enti Territoriali o cosa. “E’ chiaro che da ciò,- concludono i sindacalisti- dipenderà il permanere degli uffici che hanno sede territoriale negli attuali capoluoghi di Provincia: Per i due segretari, D’Alia e De Maria sarebbe meglio abolire le Province, intese come Ente, eliminando solo i costi della politica e mantenendo invariati i 9 Territori, riunendo le funzioni, le competenze ed i dipendenti all’ente sovra-comunale. In questo modo, – concludono- si avrà un assetto istituzionale più snello. In buona sostanza occorre attivare un circolo virtuoso che tutti auspicano e che è diventato indispensabile per l’economia del Paese”.