Si è sviluppata una disputa giudiziaria provocato tra un venditore di energia elettrica che ha fatto firmare un falso contratto a nome suo per l’energia elettrica, facendolo aderire, a sua insaputa, all’offerta di una società di distribuzione con sede a Cagliari. Un ennese, E.F., difeso dagli avvocati Anna Lo Bianco e Vittorio Censabella, ha fatto causa alla società sarda ed il giudice di pace di Leonforte Giuseppe Di Bilio gli ha dato ragione, condannando l’azienda ed alla ditta dei venditori, che, a parere del giudice, avrebbe falsificato il contratto. I condannati dovranno pagare le spese legali, restituire i soldi che l’utente ha pagato usufruendo del servizio; e risarcire pure altri 400 euro a titolo di danni morali. La vicenda, racconta l’avvocato Censabella, ebbe inizio a febbraio del 2011, quando Ettore F. si vide recapitare una comunicazione con la scritta “la richiesta di adesione all’offerta è pervenuta”, lasciandolo stupefatto perché non sapeva cosa significava e poi ha cercato di avere dei chiarimenti scoprendo che qualcuno aveva falsificato la sua firma, inserito un codice fiscale errato e un numero di telefono antico. In una fase successiva nonostante le diffide, la società attivò la fornitura. Un consulente grafico, che era stato nominato dal giudice di pace, ha attestato che le firme, riconducibili ad E.F. , erano false. Per questo la società è stata condannata al risarcimento. Per i legali, è una sentenza importante, perché “in casi di questo genere bisogna fare causa per chiedere giustizia”. “Le associazioni dei consumatori – afferma l’avvocato Lo Bianco – nell’ultimo periodo hanno denunciato che il fenomeno dei “contratti energetici truffa e delle firme false ivi apposte” sta assumendo delle procedure continue e che creano situazioni allarmanti per le famiglie”.