Ospedale Nicosia: carenza di presìdi medici e ascensori guasti

Nicosia. Ascensori guasti all’ospedale Basilotta e proteste degli utenti che devono raggiungere a piedi i reparti che si trovano nei piani più alti, considerato che spesso si tratta di pazienti che devono sottoporsi a controlli e che pertanto hanno difficoltà fisiche a fare a piedi le scale. L’unico ascensore funzionante è quello che dovrebbe essere utilizzato per trasportare i pazienti da un reparto che però viene utilizzato anche per fornire i pasti ai degenti e, sembra, anche per il trasporto dei rifiuti dei diversi reparti. Quello degli ascensori fuori servizio al Basilotta è un problema che periodicamente si ripresenta e che crea pesanti disagi sia ai pazienti che ai familiari che si recano in visita ai ricoverati, ma anche allo stesso personale ospedaliero che, come accade in questi giorni, deve utilizzare un unico montacarichi per finalità che sono tra loro in contrasto come il trasporto dei malati e quello degli alimenti, che comunque sono sigillati in singole porzioni. Continuano inoltre a mancare le scorte di alcuni presidi medici necessari alle terapie, come infusori per flebo e sacche, carenze che in un ospedale che è di riferimento per un vasto circondario creano difficoltà. Non sembra debbano esserci, invece, problemi per il punto nascita, dopo la “bocciatura” da parte del ministero della salute del piano dell’assessorato regionale che ha previsto il mantenimento di alcuni punti nascita al di sotto dei 500 parti all’anno, per questione geografiche, come per Nicosia dove la situazione viaria e il territorio montano hanno spinto l’assessore Lucia Borsellino a prevederne il mantenimento perché in zone disagiate. Tecnicamente per il Punto nascita di Nicosia dovrebbe essere confermata la deroga, ma la questione sarà oggetto di un incontro tra il governo regionale del presidente Crocetta ed il sottosegretario Salvatore Adelfio Cardinale, previsto per il 27 aprile prossimo, ed al quale parteciperà il presidente della commissione Sanità all’Ars Giuseppe Digiacomo.