Cgil Sicilia: nuovo segretario Michele Pagliaro

Michele Pagliaro è il nuovo segretario generale della Cgil Sicilia. Lo ha eletto il direttivo regionale del sindacato con 76 voti a favore, 11 contrari e un astenuto. Al direttivo ha partecipato la segretaria nazionale Susanna Camusso. E’ di Pietraperzia Michele Pagliaro ed ha 41 anni. Il neo segretario della Cgil Sicilia ha iniziato la sua attività nella Cgil nel 1990, con l’impegno nella Camera del lavoro di Pietraperzia. Pagliaro ha maturato, passo dopo passo, l’esperienza che lo ha condotto alla segreteria della Cgil Sicilia, fino a diventarne oggi il segretario generale. Per la Camera del lavoro di Pietraperzia, Pagliaro si è occupato, dal 1992 al 1996 di braccianti agricoli, come Capo lega della Flai Cgil. Pagliaro ha proseguito la sua attività nel settore dell’agro-industria, come componente della segreteria della Flai di Enna. Dopo un intermezzo nella società dei servizi del sindacato, nel 2003, è stato eletto componente della segreteria della Camera del lavoro di Enna, struttura della quale nel 2004 è diventato segretario generale. Nel 2010 è entrato a far parte della segreteria della Cgil siciliana, guidata in quel periodo da Mariella Maggio. Incarico ricoperto fino ad oggi, con deleghe per il mercato del lavoro, la formazione e l’industria, che lo hanno portato a occuparsi delle vertenze più spinose di questo periodo.

Ovviamente grande soddisfazione nell’ambiente della Cgil ennese per questa nomina di Michele Pagliaro al vertice della Cgil siciliana ed è molto attesa la sua venuta ad Enna, prevista per il 9 maggio, alle 9,30.


PAGLIARO: SINTESI DELLE DICHIARAZIONI PROGRAMMATICHE
Riallacciare le fila del confronto per approdare quanto prima a un piano regionale per il lavoro condiviso e basato su un progetto credibile di sviluppo produttivo della regione: è il messaggio che Michele Pagliaro, nuovo segretario generale della Cgil Sicilia, nel giorno della sua elezione manda al governo Crocetta. E lo fa lo richiamando, durante le sue dichiarazioni programmatiche davanti al direttivo della confederazione, l’iniziativa congiunta del 1 marzo 2012 portata avanti dalle parti sociali per chiedere interventi per il superamento della crisi, misure che, ha sottolineato, “non si sono ancora viste”. E auspicando dunque il “rilancio di quell’iniziativa congiunta per contribuire a costruire un nuovo modello di sviluppo”. “Non sono più rinviabili- ha detto- gli interventi per aggredire una crisi che ha visto andare la Sicilia ancora più in basso, come dimostrano tutti gli indicatori economici”. “Dal 2008- ha ricordato Pagliaro, sono stati cancellati 100 mila posti di lavoro. Dal 2009 al 2012 gli ammortizzatori sociali in deroga sono cresciuti dell’891,51%, coinvolgendo oltre 23 mila persone a testimoniare la caduta dell’apparato produttivo; sono disoccupati in Sicilia una donna e un giovane su due. E’ una situazione drammatica- ha sottolineato- di fronte alla quale sono urgenti misure , sia sul fronte del finanziamento degli strumenti di sostegno al reddito che su quello della sviluppo”. Chiusi bilancio e finanziaria il neo segretario della Cgil manda a dire al governo Crocetta che “non c’è stato un adeguato confronto con le parti sociali e che alla fine hanno prevalso i vecchi metodi. Se si è tagliato qualcosa intervenendo sul fronte degli sprechi- ha aggiunto-, iniziativa che condividiamo, non si può certo dire che si sia andati a fondo con quell’operazione verità e trasparenza sui conti della regione e quell’avvio del risanamento che la Cgil da tempo rivendica”. Pagliaro ha sottolineato che “quello del bilancio è un punto cruciale perché occorre anche liberare risorse da destinare allo sviluppo produttivo”. I primi settori su cui investire sono, secondo Pagliaro, la messa in sicurezza del territorio, l’energia rinnovabile, il turismo. “Bisogna puntare a ricostruire un apparato produttivo nella regione – ha detto- mettendo su una politica industriale che riesca ad avere una visione d’insieme, puntando sulle vocazioni territoriali per dispiegarne le potenzialità”. Alla regione servono dunque un “piano energetico che punti sulla filiera siciliana dell’energia rinnovabile ed eco sostenibile”, ma anche l’avvio e la messa a regime del “piano rifiuti per superare l’emergenza che si sta determinando in molti comuni, riallacciarsi agli standard indicati dall’Ue, e lanciare una filiera produttiva siciliana legata al settore”. Ci sono inoltre i “banchi di prova del sito industriale Fiat di Termini Imerese, il cui rilancio è irrinunciabile, delle zone franche urbane nell’area centrale della Sicilia e del polo tecnologico del catanese: queste cose- ha detto Pagliaro- possono rappresentare un inizio di politiche industriali”. Per il nuovo segretario della Cgil “altro banco di prova sono le politiche di welfare e le iniziative per i giovani, a partire dal varo della legge regionale sulla regolamentazione degli stage”. E la cornice fondamentale, la madre di tutte le battaglie continua a essere “la lotta contro la mafia e per la legalità a tutti i livelli”.Su questo fronte Pagliaro a Crocetta: “Si potrà dire che il governo regionale sta combattendo fino in fondo la mafia solo quando le istituzioni e la pubblica amministrazione saranno in grado di dare le risposte per le quali sono state create in tempi rapidi e certi, nella trasparenza. Se questo non accadrà con la pesantissima crisi in corso la mafia troverà terreno più fertile che la farà crescere ancora”.


La Cisl siciliana rivolge un “augurio di buon lavoro” a Michele Pagliaro, neosegretario regionale della Cgil. “Siamo sicuri – afferma Maurizio Bernava, numero uno della Cisl Sicilia – che assieme al nuovo vertice della Cgil siciliana sarà possibile rilanciare, già nei prossimi giorni, sia un’azione sindacale unitaria che quell’alleanza sociale che nei mesi scorsi ha visto il sindacato protagonista, con le imprese, nel porre all’ordine del giorno della politica, i temi della crisi e dello sviluppo”. “Noi – dichiara Bernava – lavoreremo affinché la lotta a clientele e sprechi e le politiche di risanamento anche sul fronte degli enti locali, si coniughino con una strategia di sviluppo che punti ad attrarre investimenti e a promuovere lavoro produttivo”. L’inesistenza al momento di una tale strategia nel sistema di governo regionale e locale, come riprova pure il “penoso e inconcludente rito del Bilancio e della Finanziaria regionali”, sono per Bernava la ragione per cui “è urgente, tanto l’azione unitaria quanto una larga alleanza sociale”.