Enna. Da Regione fumata nera per i 100 lavoratori Multiservizi

Incontro interlocutorio quello effettuato dal presidente della Provincia, Giuseppe Monaco, con il consigliere Lorenzo Granata e due lavoratori della Multiservizi con l’assessore regionale al lavoro Ester Bonafede, presente anche il capo della segreteria dell’assessore. L’assessore Bonafede è stata molto chiara nelle sue risposte nel senso che allo stato attuale non ci sono le condizioni per venire incontro ai 100 lavoratori della Multiservizi, non coi sono neanche le somme per poter intervenire con la cassa integrazione in deroga per altri sei mesi, visto che i lavorato l’hanno già avuto per diciotto mesi. Il presidente Monaco ha esposto la situazione di questi lavoratori, che hanno un futuro incerto, che si potrebbe adottare le stesse condizioni che sono state fatte per la Gesip di Palermo. L’assessore Bonafede ha chiarito che l’Accordo Quadro non prevede interventi nei confronti delle società pubbliche e la Multiservizi è per il 79 per cento una società pubblica per il 21 per cento privato, quindi non potrebbe alcun intervento finanziario, però si è impegnato con il suo ufficio a vedere se ci sono le condizioni per poter intervenire. Tra l’altro l’assessore Bonafede incontrerà fra breve il Ministro del Lavoro per cercare di ottenere almeno altri 100 milioni di euro visto che le casse della Regione sono già letteralmente vuote. Il problema di fondi è cercare altre condizioni che possano consentire a questi lavoratori di poter continuare. In questo senso l’assessore ha chiesto di avere al più presto una relazione di quello che la Multiservizi ha fatto nel territorio ennese in fatto di salvaguardia dell’ambiente e per la prossima settima il presidente Monaco si è impegnato a fare avere questa relazione di cosa sia la Multiservizi, quale ruolo importante gioca nel territorio, quali risultati ha ottenuto e l’assessore vuole avere anche la relazione contabile per vedere questa società che costi ha. Solo dopo avere ottenuto queste relazione si potrà incominciare ad esaminare quali possibilità ci sono per intervenire dal punto di vista finanziario. I due lavoratori presenti hanno proposto all’assessore di iscrivere la società tra quelle partecipate che si trovano nell’elenco della Regione. Sul futuro di questi lavoratori l’incertezza domina su tutto e le soluzioni, ovviamente, non sono sicuramente immediate. In consiglio provinciale c’è stata una proposta (Spedale del Pdl) che è quella di impiegare le somme provenienti dall’affitto dei locali della Cittadella Universitaria per far lavorare queste persone, dopo che un tavolo tecnico stabilirà quali progetti realizzare per conto della Provincia, sempre rimanendo nell’ambito della protezione dell’ambiente di tutto il territorio provinciale.