Congelati 9 mln e 300 mila euro per il completamento dell’ospedale Basilotta di Nicosia

Nicosia. Sarebbero “congelati” i 9 milioni e 300 mila euro di fondi Dupis, documento di programmazione tra Stato e Regione per gli investimenti sanitari, che erano stati concessi per il completamento, adeguamento e la messa norma del “corpo” dell’ospedale Basilotta. Il finanziamento era stato concesso nell’ottobre del 2012, nell’ambito del documento di programmazione degli investimenti sanitari che prevede una quota del 95% coperti dalla Stato ed il restante 5% a carico della Regione.
Al momento i fondi che derivano dal Po Fers sarebbero bloccati, come era stato comunque preannunciato dal ministero della Salute dopo la presentazione del Piano della Regione siciliana relativamente ai Punti nascita, che non era stato approvato e che è in attesa di essere ripresentato. Il finanziamento prevede interventi che riguardano il complesso che ospita l’ospedale.
La parte più consistente è destinata al “corpo centrale” dell’immobile che deve essere ristrutturato ed adeguato alle norme di sicurezza e sono previsti anche la sostituzione degli ascensori, l’ammodernamento e la messa a norma dei piani interrati e la realizzazione del collegamento tra due settori che attualmente sono distaccati. Alla fine dei lavori l’ospedale Basilotta dovrebbe avere la forma di un numero 8, mentre attualmente ha quella di un numero 3.
L’intero complesso dovrebbe diventare un unico corpo adeguato ai parametri di sicurezza e di funzionalità delle strutture ospedaliere. Il finanziamento prevede anche l’acquisto di nuova strumentazione mirata proprio a rendere più sicuro e funzionale anche il Punto nascita che dovrebbe essere mantenuto in deroga al tetto minimo di 500 parti annui, anche grazie al potenziamento di attrezzature, macchinari e strumentazioni. Con i 9 milioni di euro avrebbe dovuto essere finalmente attivato il reparto di rianimazione, chiuso oltre 20 anni fa, per carenza di personale. Un’ennesima mazzata per la città ed il territorio che si aggiunge al probabile storno di 550 milioni di euro che avrebbero dovute permettere la realizzazione di tre lotti della Nord Sud, che con questo investimento sarebbe stata praticamente completata.
Se anche i fondi per l’ammodernamento del Basilotta dovessero “svanire” per un vasto comprensorio si apre una drammatica questione di accesso ai diritti fondamentali. L’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino aveva precisato che il Piano dei Punti nascita non è stato bloccato, ma si trova al ministero in attesa di quelli di Toscana e Veneto che con la Sicilia fanno parte di un unico progetto.
La Borsellino aveva poi aggiunto che il ministero della Sanità deve liberare le risorse necessarie a dotare le zone disagiate, tra le quali Nicosia dove il Punto nascita è stato previsto in deroga, delle tecnologie, compreso telemedicina, monitoraggio e radiologia a distanza, oltre che del personale necessario a garantire i livelli di sicurezza.