A Calascibetta vanno di moda le liste civiche

Calascibetta. Quattro i candidati alla poltrona di sindaco in un paese dove per le amministrative solitamente si recano alle urne poco più di tremila e trecento xibetani. Tra meno di un mese, 9 e 10 giugno, gli elettori di Calascibetta potranno scegliere tra l’uscente Piero Capizzi (Lista civica), Tonino Messina (Lista civica), Carmelo Cucci (Pd, Progetto civico xibetano, “Per Calascibetta – Ascolto – Condivisione – Servizio) e Salvatore Cucci (Lista civica Calascibettattiva). Sessanta invece i candidati, di cui venti sono donne, designati alla poltrona di consigliere comunale. Di questi solo quindici, dieci della maggioranza, cinque dell’opposizione, siederanno tra gli scranni dell’aula consiliare. In qualche modo è andata meglio di cinque anni fa quando furono sei i candidati. Allora in molti parlarono di crisi profonda della politica, persino Pier Ferdinando Casini, leader nazionale dell’Udc, parlò in una nota trasmissione televisiva nazionale di “decadenza della politica”. Qualche passo avanti è stato compiuto, ma quattro liste in un paese che conta meno di cinquemila abitanti appaiono eccessive. Suscita inoltre curiosità il fatto che alcuni militanti dei partiti hanno preferito scendere in campo con la lista civica. Il simbolo è stato presentato dal solo Partito democratico. Polemiche invece all’interno dell’Udc a causa della decisione presa dalla direzione regionale del partito di non concedere il simbolo. Ma quella dell’Unione di Centro è una vicenda che va raccontata dall’inizio. Poiché a Calascibetta si vota con il sistema maggioritario, l’Udc non avendo il candidato a sindaco aveva deciso di lasciare liberi i propri rappresentanti di candidarsi autonomamente, ma il simbolo non doveva apparire in nessuna lista. Una scelta – a quanto pare – che sarebbe stata discussa durante una riunione tenutasi nel capoluogo ennese, presente anche il segretario regionale Gianpiero D’Alia, oggi ministro della Pubblica Amministrazione. Così Laura Marsala, presidente del partito, si è candidata con Salvatore Cucci (Lista Civica), mentre gli altri componenti dell’Udc, compreso il segretario sezionale, hanno scelto di appoggiare il candidato a sindaco del Pd Carmelo Cucci. La querelle è iniziata la settimana scorsa dal momento che i veterani del partito volevano il simbolo. Sabato scorso il colpo di scena, con la direzione regionale dell’Udc che decide di non dare il simbolo. I beni informati dicono che sarebbe intervenuto sulla vicenda persino il ministro Gianpiero D’Alia, vista l’amicizia che intercorre tra Laura Marsala, presidente della sezione Udc di Calascibetta, e il ministro. “Simbolo o non simbolo è cambiato poco- dicono i veterani dell’Udc- continueremo a sostenere il candidato Carmelo Cucci”. Adesso la campagna elettorale entrerà nel vivo. Ai cittadini interesserà sapere le proposte per la crescita di Calascibetta.

Francesco Librizzi

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redazione-vivienna