Hanno chiesto a Sergio:“cosa è cambiato in Italia nei trent’anni del sabato italiano”? Lui ha risposto così:“La natura di un popolo non cambia nel giro di trent’anni, la cultura del sabato è rimasta sempre quella ed il testo lo riscriverei così, se avessi trent’anni”.
Cosicchè in una canzone generazionale di quegli anni si ci ritrovano anche i trentenni di oggi.
Certo l’Italia si trova impantanata sulla spending review , la Roma felliniana è decaduta, ma i testi delle sue canzoni, conditi con molta ironia e surrealismo, sono sempre attuali , anche se la vita di Sergio in questi trent’anni è stata piuttosto travagliata ed è stata ricordata nel suo libro (Disperatamente e in ritardo cane), presentato a Che tempo fa, che consiglio di leggere.
Nel frattempo il cantautore romano, ma pugliese d’origine dopo aver vissuto dodici anni in California, ha lavorato a tempo pieno e suonato in un quintetto smooth – jazz, ma adesso è ritornato in Italia.
Ripartirà alla grande proprio dalla Puglia, terra musicale e piena di colori, con un nuovo spettacolo teatrale “Un sabato italiano tour” e con un nuovo disco live.
Lo avevano in tanti dimenticato, tanto da pensare che avrebbe abbandonato lo show sul palcoscenico, ma sta di fatto che è ritornato e mi auguro torni presto anche in Sicilia, per poterlo rivedere e risentire con tanta gente rimasta affezionata, così da poter rivivere le atmosfere jazz e swing, di uno stile inconfondibile e tutto italiano.
Beppe Manno