Compro Oro. Barrafranca: arrestati un uomo ed una donna per riciclaggio

I militari dell’Arma di Barrafranca, in ottemperanza dell’ordinanza emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Enna su richiesta avanzata dal Sostituto Procuratore Marco Di Mauro, hanno tratto in arresto Aleo Angelo, celibe 19enne nato a Piazza Armerina ma residente a Barrafranca, e Di Francesco Angela, 33enne nata e residente a Mazzarino (CL), nubile, commessa.
Aleo Angelo è indagato del reato di ricettazione perché, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, riceveva o comunque si procurava diversi oggetti preziosi, oggetto di furto ai danni di due soggetti di Barrafranca, per poi rivenderli al negozio compra oro dove lavora la Sig. ra Di Francesco Angela che, invece, è indagata del reato di riciclaggio poiché, proprio in qualità di preposta al negozio compra oro, in tempi diversi ed in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, acquistava da Aleo Angelo e da altri soggetti allo stato ancora ignoti, diversi gioielli e trascrivendoli sull’atto di vendita e sul registro di acquisto di beni usati a nome di una terza persona al fine di ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa.
L’attività investigativa che ha dato inizio al procedimento penale, sfociato nell’emissione delle due ordinanze di misura cautelare personale, trae origine da una complessa attività investigativa effettuata dai Carabinieri della Stazione di Barrafranca che, a seguito di una denuncia di furto sporta nel Settembre dello scorso anno da due coniugi barresi, hanno iniziato una serie di mirate e personali verifiche presso tutti i negozi compra oro del Comune di loro giurisdizione territoriale. Proprio nell’attività commerciale dove lavora la Di Francesco hanno cristallizzato diverse incongruenze tra quanto trascritto nel registro beni usati e quanto accaduto realmente. I Carabinieri hanno continuato la ricerca dei gravi indizi di colpevolezza a carico dei due odierni arrestati, sentendo a sommarie informazioni anche altri clienti della rivendita a cui erano state correlate le vendite che hanno smentito di aver venduto ingenti quantità di oro e soprattutto di aver ricevuto somme di denaro solitamente superiori ai cinquecento euro.
Nel corso dell’indagine i militari della Stazione di Barrafranca hanno eseguito anche una perquisizione domiciliare a casa dell’Aleo rinvenendo, all’interno di un comodino ubicato nella sua stanza da letto, diversi oggetti sia preziosi che di bigiotteria che, atteso che l’Aleo non era in grado di fornire valevoli spiegazioni in merito al loro possesso e considerato che i monili rinvenuti sono per la maggior parte per un uso femminile, venivano sequestrati in quanto ritenuti di provenienza illecita.
La giovane età dell’Aleo, gli oggetti sequestratigli, le sue continue vendite (in soli quattro mesi 120 grammi di oro per un ricavo di 3.000 euro), il fatto che è privo di un’occupazione stabile, sono caratteristiche che difficilmente si conciliano con una grande disponibilità di gioielli.
Per ciò che attiene alla Di Franceso è alquanto plausibile che ha sfruttato la sua posizione di preposta per far compilare ai clienti l’atto di vendita solo nel campo firma lasciando bianchi quelli relativi alla descrizione dell’operazione che successivamente compilava a suo piacimento. In tal modo l’indagata riusciva a trascrivere sull’atto di vendita ulteriori oggetti in oro di provenienza illecita per poi riportare i dati così modificati sul registro del commercio dei beni usati. A parere della Magistratura competente è indubbio che una simile operazione costituisca riciclaggio, in quanto confondendo i dati relativi alle vendite di oro di provenienza lecita con quelli di oro di provenienza illecita, si ostacola l’identificazione da parte degli organi di polizia dei venditori degli oggetti che siano profitto di reati.
Aleo Angelo e Di Francesco Angela, espletate le formalità di rito, sono stati accompagnati presso le loro abitazioni al regime degli arresti domiciliari ed a disposizione dell’Autorità Giudiziaria mandante del provvedimento.