Per meglio chiarire la vicenda sono state poste, all’appaltatore Debole, le domande di seguito riportate.
Qual è l’accusa principale che vi viene rivolta?
L’accusa principale è l’arbitraria sospensione dei lavori e l’aumento ingiustificato della contabilità per la realizzazione della piastra di atterraggio non più in alluminio, ma in calcestruzzo.
Quali responsabilità ha la sua impresa nella vicenda dell’elisuperfice?
La mia impresa ha iniziato i lavori in data 3-9-2012 secondo le indicazioni del progetto del D’Angelo, R.U.P del comune di Leonforte. Quasi immediatamente però abbiamo dovuto sospendere i lavori perché il progetto era mancante di: indagini geologiche, oneri di accesso in discarica per il materiale di risulta, impianto elettrico, sufficiente recinzione per l’area perimetrale prevista, ferro per i muri di sostegno, calcestruzzo per il magrone di fondazione, luci sufficienti per l’illuminazione e casotto contenente il gruppo elettrogeno. Ciò detto, è evidente la mancanza di responsabilità della mia impresa che si è dovuta fermare per un ingiustificabile errore progettuale.
Si è parlato impropriamente di una variante in corso d’opera che avrebbe inciso sull’arresto dei lavori, di che cosa si tratta?
Il R.U.P ossia il responsabile del procedimento unico dei lavori, vi ha accusato di non aver ottemperato all’adempimento del contratto progettuale iniziale. E’ vero?
No, perché il verbale di sospensione al quale noi abbiamo dovuto rimetterci è a firma della D.L ossia della direzione dei lavori.
Il R.U.P è una figura professionale designata dal sindaco, che deve avere indubbie conoscenze tecniche e buone capacità di mediazione. E’, secondo lei, mancata una di queste caratteristiche al R.U.P D’Angelo?
La mia impresa si è attenuta, così come prevede la norma, a un progetto che fin da subito si è rivelato inadeguato e che per ciò ha portato a una serie di varianti in corso d’opera, irrealizzabili con la somma prevista in origine. Il D.L a oggi non ha inoltre redatto la nuova contabilità, che tenendo conto delle suddette varianti ha da essere stravolta o quasi. Temo che se continuerà a mancare la volontà degli interessati a rivedere il progetto originale l’elisuperfice non si realizzerà più e questo forse sarà il colpo di grazia inferto all’ospedale Ferro/Branciforti/Capra.
Gabriella Grasso