Valguarnera. Trovata l’intesa tra la Giudice Spa e le organizzazioni sindacali

Valguarnera. Trovata, seppur ancora in modo parziale, l’intesa tra la Giudice Spa e le organizzazioni sindacali Cgil- Cisl- Uil, riguardante gli ammortizzatori sociali dei lavoratori. Lo storico gruppo manifatturiero locale del tessile che ha già nominato un liquidatore per la chiusura definitiva dell’azienda capofila Giudice Spa, ha raggiunto mercoledì sera, dopo numerose trattative, un accordo con le parti sociali. Inizialmente il gruppo Giudice, che annovera ben cinque aziende, due di dimensioni medie e tre piccole –fa sapere Arena della Cigl- aveva chiesto la mobilità per tutti i 110 dipendenti poi però si è arrivati ad un compromesso tra le parti, che è il seguente: Per la Giudice Spa e la Abival le maggiori aziende del gruppo, che contano in tutto una settantina di dipendenti, sarà richiesta la Cassa integrazioni straordinaria. Sarà lo stesso gruppo nei prossimi giorni ad avviare le procedure presso l’ufficio provinciale del lavoro. Ben più complessa invece la situazione delle altre tre aziende che contano meno di 15 dipendenti a testa che sono: Abitificio, Mazzucchelli e Domenico Scribano. Per le maestranze di queste tre aziende Cigl- Cisl e Uil hanno chiesto la Cassa straordinaria in deroga, con lo scopo di salvaguardare con gli ammortizzatori tutti i dipendenti, nessuno escluso. L’azienda su ciò ha mostrato forti perplessità. “Per Abitificio che è una Srl,- dobbiamo approfondire meglio il problema- hanno fatto sapere fonti aziendali- per la Mazzucchelli e Scribano che sono due imprese artigiane invece, non c’è spazio alcuno e questo è stato ribadito durante la riunione a chiare lettere.” Per la conclusione definitiva della vertenza si vedrà comunque nel pomeriggio di venerdì 14 quando le parti si incontreranno di nuovo. In ogni caso il rischio concreto è che su 110 dipendenti e su questa gloriosa azienda cali definitivamente il sipario, un’azienda che ha rappresentato per quasi 50 anni l’eccellenza nel campo dell’industria dell’abbigliamento per uomo e della moda del “made in Sicily”. Il dramma maggiore, come abbiamo ribadito più volte, riguarda le maestranze, gente, tra i 40 e i 50 anni che non sa cosa riserverà loro il futuro. Professionalità consolidate nel campo della sartoria che hanno saputo confezionare abiti per le migliori vetrine del mondo. Per qualche anno, forse meno, saranno salvaguardati dagli ammortizzatori sociali e dopo?

Rino Caltagirone