E’ una risposta a muso duro quella della Cgil all’”Offerta formale di assunzione”

E’ una risposta a muso duro quella della Cgil all’ ”Offerta formale di assunzione” che la società Acquaenna ha notificato ai dipendenti di Sicilia Ambiente che lavorano “in posizione di comando” presso la stessa. Il sindacato ritiene che le “due distinte ipotesi di assunzione” siano entrambe “lesive del diritto di ognuno di loro al passaggio diretto all’ente gestore del servizio idrico come garantito da norme di legge”. Quindi, “proclama lo stato di agitazione di tutto il personale in servizio ad Acquaenna con la sospensione dell’attività lavorativa in straordinario” ed inoltre “preannuncia una giornata di sciopero secondo le modalità previste dalla legge”. La Cgil, in una lettera raccomandata, firmata dal segretario generale, Rita Magnano, e dal segretario della Filctem/Cgil, Pietro Arena, inviata ad Acquaenna, a Sicilia Ambiente, all’Ato idrico, all’Ufficio provinciale del Lavoro e al presidente della Regione e per conoscenza all’Assessore regionale dell’Energia, al Prefetto e alla Procura della Repubblica, contesta, intanto, che l’autore “di tale inusitata iniziativa sia soggetto terzo rispetto a coloro i quali sono attualmente parti di rapporti di lavoro in essere”. E poi critica il tono della missiva “inviata con connotazione di intimidazione” ai lavoratori, ai quali è richiesto “di far pervenire con lettera raccomandata presso la sede di Acquaenna formale atto di adesione”. Caso contrario “varrà quale rifiuto dell’offerta formale di assunzione presso Acquaenna con rinuncia ad ogni diritto nei confronti della stessa”. “Lo scopo della presente –si legge nella lettera- è, intanto, di contestare tutto quanto costituisce oggetto della corposa premessa all’intimazione, là dove sono espresse considerazioni di ordine giuridico, a nostro sommesso avviso, tutte prive di fondamento; come non aderente ai dati obiettivi è la ricostruzione dei fatti ivi rappresentata, tutta pregiudizievole dei diritti dei lavoratori (che rischiano di perdere il posto di lavoro)”. “E’ evidente –si legge ancora nella nota- che tali premesse e il tono di intimazione che è rivolto ai lavoratori non sono idonei a costituire viatico ad una soluzione concertata della vicenda; ed il presente riscontro si ritiene doveroso non tanto ad evitare che da un ipotetico loro silenzio possa conseguire rinuncia di sorta ai diritti che loro si appartengono, quanto, piuttosto, per tornare a ribadirli nei termini in cui, ove non vi siano atti di segno contrario, andranno a costituire oggetto di giudizio”. Secondo la Cgil, “l’inusitata ed imprevedibile situazione” che riguarda i lavoratori di Sicilia Ambiente, “altro non è se non il frutto della mancata osservanza da parte dei soggetti in indirizzo delle norme che disciplinano la materia, oltre che del clamoroso inadempimento dello specifico obbligo contrattualmente assunto dalla Società di gestione, che è venuta meno all’obbligo di far transitare il personale specificamente addetto ai servizi idrici entro il termine fissato nell’art. 6 della convenzione”. Per cui, la Cgil nel ribadire la sua “disponibilità a riavviare un percorso di confronto”, chiede “il rispetto dei diritti dei lavoratori, in primis l’immediato loro trasferimento in continuità e la preservazione in partenza del trattamento giuridico ed economico in godimento”.

Giacomo Lisacchi