Chiesta “proroga edilizia” per il Tribunale di Nicosia

Nicosia. Il sindaco Sergio Malfitano ha inviato al Guardasigilli Anna Maria Cancellieri, la richiesta di inviare gli ispettori per verificare la fattibilità del trasloco del tribunale di Nicosia in quello di Enna e quindi, di valutare la proroga edilizia. Una richiesta che scaturisce dai timori, concreti, che il 14 settembre sia una Caporetto per la giustizia nel territorio perché ad oggi il dato emerso è che Enna non può accorpare, per questioni di spazio, gli uffici, i mobili, le suppellettili le attrezzature e il personale di Nicosia e, tanto meno l’archivio del palazzo di giustizia. Si stima che il solo archivio della Procura abbia un volume di 250 metri cubi corrispondente a un peso di circa 240 tonnellate e per il trasloco servirebbero 10 camion. Il costo del trasloco è a carico del comune di Enna che dovrebbe immediatamente reperire circa 160 mila euro. A carico del Comune di Enna ci sono anche i costi per l’adeguamento del Palazzo di giustizia esistente che, pare, costerebbe circa 2 milioni di euro. In ogni caso, il dato concreto è che a oggi l’accorpamento sembra impossibile e, quindi, ecco la richiesta di verifica da parte degli ispettori ministeriali per valutare se non sia opportuno concedere la proroga che lascerebbe il tribunale di Nicosia aperto per 5 anni, anche se come tribunale di Enna. Una analoga richiesta di ispezione è stata avanzata dalla deputata Maria Greco, che ha anche rivolto al ministro Cancellieri una interpellanza a risposta scritta sulla questione della fattibilità dell’accorpamento, che, sembra, non sia stata verificata. Intanto un gruppo di avvocati di Nicosia e Mistretta, altro tribunale destinato alla soppressione, ha predisposto un progetto di realizzazione di un unico tribunale che verrà presentato al ministero della Giustizia. Di fatto la proposta prevede di creare un tribunale montano in un’area dove a causa della legge di riordino degli uffici giudiziario, una vastissima fetta di territorio e la relativa popolazione, rimarranno senza alcun ufficio giudiziario. Il progetto è ancora alle fasi iniziali e bisognerà ottenere il consenso di tutti i comuni interessati che appartengono a province e distretti giudiziari diversi, Enna e Messina, quindi si dovrebbero modificare due distretti di Corte di Appello perché quello di Messina dovrebbe perdere i Comuni che fanno capo al tribunale di Mistretta e quello di Caltanissetta dovrebbe acquisirli. Una proposta che richiede tempi lunghi, mentre oggi la necessità è dimostrare che l’accorpamento a Enna è fisicamente ed economicamente impossibile e la logica suggerisce di mantenere il tribunale di Nicosia.