Nicosia. Davanti al carcere un banchetto per offrire i prodotti coltivati nella struttura

Nicosia. I prodotti agricoli provenienti dall’appezzamento di terreno coltivato dai detenuti del carcere cittadino, sulla tavole dei nicosiani. A partire dai prossimi giorni verrà allestito un banco nei pressi del carcere cittadino dove verranno esposti pomodori, fagiolini, zucchine e altri ortaggi provenienti dal campo messo a disposizione dai frati cappuccini, il cui convento è adiacente alla casa circondariale. Il convento dispone di un vasto appezzamento di terreno coltivato dai frati, che ne hanno messo a disposizione un pezzo per consentire la realizzazione del progetto sperimentale portato avanti nel carcere di Nicosia, che vede i detenuti impegnati nell’orticoltura. I prodotti non sono in vendita e che desidera portarli sulla propria tavola può dare un contributo che verrà destinato alla prosecuzione dei progetti di riabilitazione per i detenuti. I carcerati hanno lavorato con grande impegno dalla primavera scorsa, prima nella preparazione del terreno, poi nella piantumazione degli ortaggi e in questi mesi nella coltivazione di prodotti genuini, per i quali non sono stati usati concimi e pesticidi, ma che sono stati coltivati secondo le tecniche tradizionali. Un modo per rendere produttivo il tempo che i detenuti trascorrono in carcere, facendo si che possano imparare un mestiere, o anche semplicemente riappropriarsi dell’importanza del lavoro e della soddisfazione di vederne i frutti. Nei prossimi giorni verrà reso noto il calendario delle giornate in cui sarà possibile scegliere gli ortaggi in cambio di una piccola offerta, sapendo di acquistare prodotti genuini, a chilometro zero, coltivati su un terreno incontaminato, quale è la “Silva del convento” e che saranno sul banco subito dopo essere stati raccolti.
L’amministrazione comunale sta curando la parte logistica per l’allestimento del banco che potrebbe essere sistemato ai piedi della scalinata che conduce al carcere o nel piazzale al quale si accede alla Silva in pieno centro cittadino. Il progetto è l’ennesima dimostrazione che la casa circondariale di Nicosia è un carcere dove è possibile applicare il concetto di pena come rieducazione e non semplice punizione, anche grazie alla disponibilità dei frati che mettono a disposizione il terreno e che stanno costruendo la casa di accoglienza per i familiari dei detenuti che arrivano da altre province.