Luglio-agosto 1943: Troina a town of horror, Americans find on entry

1943 battaglia Troina Robert CapaTroina. I troinesi di settant’anni fa vissero dal 31 luglio al 6 agosto giorni tremendi che sembravano non finissero mai. Per quella tragica esperienza del luglio-agosto 1943 vissuta dai troinesi, il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano nel 2007 conferì alla città di Troina la medaglia d’oro al merito civile con questa motivazione: “Avamposto di notevole importanza strategica sul linea dell’Etna, occupato dalle forze dell’Asse al fine di arrestare l’avanzata delle truppe angloamericane verso il continente, si trovò al centro di violenti combattimenti, subendo atroci rappresaglie e rastrellamenti da parte dei soldati tedeschi e devastanti bombardamenti alleati che provocarono centinaia di vittime civili e la totale distruzione dell’abitato”. I troinesi sopravvissuti ai bombardamenti non amano raccontare come vissero quei giorni. E se ne comprendono le ragioni ascoltando le testimonianze di alcuni anziani, che hanno trovato la forza per raccontarle, raccolte in un cd per iniziativa dell’amministrazione comunale nel 2007. Leggendo la motivazione del conferimento della medaglia d’oro, possiamo ben comprendere e, in qualche modo giustificare, la ritrosia e il pudore dei troinesi sopravvissuti nel raccontare quello che hanno visto e sofferto quei terribili 6 giorni: “La popolazione, costretta a trovare rifugio, tra stenti e sofferenze, nella campagna vicina, si rendeva protagonista di eroici slanci di umana solidarietà verso quanti avevano bisogno e si prodigava, col ritorno alla pace, nella difficile opera di ricostruzione morale materiale del paese”. Che quella settimana tra la fine di luglio e i primi giorni di agosto del 1943 sia stata l’evento più doloroso della storia di Troina del ‘900, lo si capisce da come l’hanno raccontato giornalisti e storici americani. Nel 9° volume della monumentale storia scritta in inglese delle operazioni navali degli Usa nella seconda guerra mondiale, che ci ha regalato anni fa Salvatore Misura, leggiamo: “Nicosia fu presa il 28 luglio, e dal 1° agosto la linea di combattimento era piuttosto distante da Troina, una città di montagna altamente difendibile. L’attacco, il più sanguinoso della campagna della 7^ armata, iniziò immediatamente. 15 battaglioni dell’artiglieria da campo sostennero la fanteria. Da forti naturali posizioni la 15^ Panzer Grenadiers e la divisione italiana Aosta opposero una forte resistenza, contrattaccando non meno di 24 volte. Con l’eccellente supporto aereo e dell’artiglieria la 1^ divisione sconfisse il nemico e entrò a Troina il 6 agosto”. The New York Times del 9 agosto 1943 titolava così il lungo articolo che gli aveva mandato il suo corrispondente di guerra Herbert L. Matthews: “Troina a town of horror, Americans find on entry”. E l’orrore era nei volti dei troinesi che il giornalista americano vide quando entrò a Troina al seguito degli ultimi reparti della fanteria. I tedeschi se ne erano già andati, ma nelle le strade del paese il giornalista americano incontrò “uomini, donne, e bambini che, scampati sorprendentemente ai bombardamenti, piangevano istericamente”. Per due terribili giorni subirono bombardamenti aerei e cannoneggiamenti, vedendo i loro cari feriti uno ad uno, le loro case distrutte e i saccheggi spietati dei tedeschi in ritirata. Racconta il giornalista americano di aver sentito “i troinesi che mandavano, spesso gridando, maledizioni ai tedeschi e Mussolini”. Fu una terribile esperienza che quelli che la vissero volevano dimenticare, ma che i cultori di storia locale oggi hanno il dovere di ricordare pur non avendola vissuta.
Silvano Privitera