Enna. Otto lavoratori dell’ex Asen si rivolgono alla Procura della Corte dei Conti

Enna. Dopo momenti di speranza trascorsi nei mesi scorsi, la situazione creatasi per un gruppo di 8 lavoratori licenziati dall’ex Asen sembra che ancora non trovi una soluzione. I lavoratori dell’ex municipalizzata che per sei anni hanno lavorato, in comando, presso Acquaenna, secondo l’art. 36 della legge regionale n. 20 del 2003 dovevano transitare al nuovo gestore del servizio idrico, mantenendo il trattamento economico e normativo acquisito negli anni. “Invece – sostengono i lavoratori – Acquaenna ha formulato offerta di assunzione nei nostri confronti redatta alle sue condizioni, ossia con una serie di rinunce a diritti a nostro carico che la normativa speciale regionale mira proprio a garantire”.
Una controversia dunque che nonostante una serie di incontri al comune, alla provincia, alla regione e di iniziative giudiziarie purtroppo a tutt’oggi non si è risolta. Da qui la decisione dei lavoratori di segnalare alla Procura della Corte dei Conti per la Regione siciliana, ma anche al presidente del consiglio comunale e a tutti i consiglieri comunali, per i provvedimenti che ritengono necessari sulle “anomalie amministrative e non” della vicenda “di cui sono venuti a conoscenza tramite gli atti prodotti durante lo “svolgimento delle attività processuali”.
Nel documento in sintesi si legge che: “Il licenziamento dei dipendenti dell’Asen sarebbe stato deciso dalla società privata Acquaenna e messo in esecuzione dal commissario liquidatore dell’Asen, dott. Marco Mazzurco. Così come si legge in verbale della III Commissione consiliare della Provincia regionale di Enna del 17 gennaio 2013. Ora, poichè l’Asen ed Acqauaenna sono due soggetti giuridici ben distinti, come ovvio, una società privata non può certo influire sulle scelte decisionali di un ente pubblico seppur in liquidazione; “gli atti giudiziari da noi notificati presso la sede legale dell’Asen tornino sistematicamente non notificati, per impossibilità di rinvenire alcuno”; “da qualche mese l’Asen è priva di Commissario liquidatore in quanto l’ultima proroga gestionale concessa al dott. Mazzurco dovrebbe essere scaduta lo scorso maggio, per cui si chiede come sia stata gestita la liquidazione da maggio e, soprattutto, come la si intenda gestire nel futuro”; “la presidenza della Regione non ha emanato l’atto amministrativo di trasferimento, come per legge, al nuovo gestore nonostante l’Ato idrico di Enna nell’ottobre del 2006 abbia trasmesso i relativi elenchi del personale soggetto al trasferimento”; nell’accordo sindacale sottoscritto da Acquaenna tra i presupposti “si dà atto che tale società avrebbe necessità di ridurre le spese e perchè tra l’altro? Perchè vi sarebbero state delle falsità commesse in sede di affidamento pubblico del servizio di gestione delle risorse idriche. Il fatto è gravissimo in sè e lo segnaliamo con forza”.
Infine i lavoratori segnalano in particolare al Consiglio comunale un ultimo punto che riguarda la legge regionale n. 2 del 9 gennaio 2013, la quale “ha previsto la riforma del sistema di gestione delle acque pubbliche, che tornerà ad essere di competenza dei Comuni, con la liquidazione degli Ato. Siccome – si legge nel documento – “è ancora in corso la liquidazione dell’Asen che in precedenza gestiva le risorse idriche del territorio comunale, si è riflettuto se, alla luce della nuova normativa, è opportuno da parte del Comune di Enna liquidare l’Asen”.
Giacomo Lisacchi