Leonforte: Culturestate. Tabù, sessualità e corporeità

Si è conclusa con un doppio appuntamento sulla sessualità la rassegna culturale CulturEstate con il patrocinio del Comune di Leonforte, in collaborazione con Pro Loco Leonforte, insieme a Edizioni C’era una volta.

Nella serata del 28 luglio si è parlato di: La  corporeità  femminile: sublimazione estetica o mercificazione?  Insieme alla psicologa Sibilla Giangraco  e alla giornalista e copywtriter Alessandra Maria. Scintilla dal quale è scaturito il dibattito, è stata la decisione della Rai di qualche settimana fa, di non trasmettere la fase finale di Miss Italia.

Quanto un gesto del genere restituisce dignità alla corporeità della donna?  Laura Boldrini, Presidente della Camera, lo ha definito un gesto moderno e civile. Cosa dire allora dei concorsi di bellezza che spopolano sempre più nei piccoli Comuni di provincia? Ledono la civiltà della donna? O sono piuttosto un modo controllato e organizzato di dare spazio ad una forma di femminilità che andrebbe considerata normale e perché no valorizzabile anche attraverso gare di bellezza.

Questo è stato solo uno spunto per entrare poi nel vivo della questione, la copywriter Alessandra Maria infatti, ha mostrato al pubblico una serie di spot che, a partire dagli anni ’80 hanno rivoluzionato l’immagine della donna, nel suo erotismo e/o mercificazione. Si parte da una narratività sulla donna per giungere ad una forma pudica di nudità che comincia a discernersi dall’erotismo. Colonna portante della pubblicità diviene il desiderio, la seduzione. E allora l’ affrancamento della donna   in seguito una sua totale emancipazione sono il risultato naturale di un’immagine visiva che non la rappresenta più pudica, “rotonda” e nell’ambiente casalingo. La donna pubblicitaria degli fine degli anni ’90 osa sedurre un uomo sino a giungere all’adulterio e alla provocazione spudorata e fino a qui possiamo ancora parlare di donna come soggetto. Negli anni 2000 si assiste ad una trasformazione della femminilità   che  vede la donna identificarsi con l’oggetto e lo stesso viene invece umanizzato. Troveremo allora normale vedere associare corpi di donna agli oggetti pubblicizzati, vedi flaconi di profumo o altri oggetti che richiamano alla bellezza, snellezza e perfezione. E’ sparita la donna rotonda e pure quella sua prima timida forma di emancipazione che la rendeva ancora romantica. Oggi la pubblicità la rappresenta in una frenetica corsa alla perfezione : è impegnata, impeccabile, non ha il tempo per fermarsi a riflettere, è in spietata concorrenza col mondo intero  poco importa se in alcune pubblicità la donna non appare neanche per intero ma solo  alcuni frammenti che appaiono perfetti come se dovessero costituire la normalità o se il suo sguardo è quasi sempre  frontale e volto a coinvolgere emotivamente e a sedurre.

A rimarcare il cambiamento del ruolo della femminilità, anche il metodo della cinepsicologia a cura della psicologa Sibilla Giangreco con la proiezione di trailer dai quali è emerso che  il cinema è  stato ed è anticipatore del sentire  comune su una determinata tematica. Vedere allora delle donne prendere a colpi di mazzate gli attributi di un fantoccio maschio con una certa grinta  in un film cult degli anni ’70 , rimanda alla contemporanea  espressione “donne con gli attributi”. Altri spezzoni di film hanno mostrato invece delle femminilità naturali ma rese esagerate e immotivatamente provocatorie dalla visione degli altri, un erotismo naturale castrato dunque dal pensare bigotto.

Bisogna distinguere la sensualità dalla sessualità, solo così potremo accettare il nudo senza stupircene o condannarlo”  ha concluso la psicologa. Al termine dell’incontro è stato presentato da Rosa Maria, il libro Delitti al Doppiaggio di Pierluigi Lacquaniti, storia della bellezza oggetto di Armanda (Edizioni C’era una volta)

L’ appuntamento tenutosi ieri sera invece, presso il Terzo Tempo Cafè,  ha trattato di La sessualità consapevole, con Giuseppe Vitale, medico ginecologo; Rosa Maria, scrittrice; Alessandra Maria, moderatrice; Sibilla Giangreco, psicologa.

Il dott. Vitale ha parlato  di prevenzione, soffermandosi in particolar modo sulla profilassi(procedura medica o di sanità pubblica il cui scopo è prevenire, piuttosto che curare o trattare, le malattie) per poi passare in rassegna  alcune tipologie di  malattie sessualmente trasmissibili. E insieme alla psicologa Giangreco, hanno poi risposto ad alcune domande del pubblico formulate in forma anonima dalle emergevano chiare paure sessuali di coppia, che denotano alla base una mancanza di dialogo sul tema ed anche sui metodo contraccettivi a disposizione. “Bisogna rispettare  i diversi tempi psicologici tra donne e uomini, questo spiega paure di tipo diverso o il modo diverso di affrontate una gravidanza inattesa nella coppia. Cosa che accade anche quando si vive un rapporto fisico individuale, senza tener conto realmente dell’altro”  ha spiegato la psicologa Giangreco.

L’incontro si è concluso con un libro presentato da Rosa Maria: Storie di aborto dalla criminalità alla legalità di Marco Sani, storie di gravidanza consapevole tra le righe della legge n°194 del 22/05/78

Livia D’Alotto