Aidone. “Aretusa” lo spettacolo di Teatri di Pietra a Morgantina

teatri pietra aretusaDoppio appuntamento con gli spettacoli di Teatri di Pietra questa settimana.
Domani al Teatro antico di Morgantina va in scena “Aretusa – Canto delle acque nelle metamorfosi”, spettacolo rappresentato dalla Compagnia Simona Bucci. Il contenuto del dramma di un riuscito lavoro teatrale, l’amore per la natura, esaltata dalla bellezza pittoresca e fantasiosa del mito, si sposa con la classicità dello stile.
Fabio Pallotta, maceratese, scrittore non nuovo ad esperienze teatrali, è geologo; Enzo Catani, urbinate, è archeologo classico. Entrambi hanno collaborato alla stesura del testo ed, in parte, alla messa in scena dello spettacolo nell’ambito del progetto: “La poesia come migliore strumento di accesso e divulgazione della conoscenza”.
I giovani attori sono diretti dalla regia del maestro Lori. La storia di Aretusa, nel succedersi delle metamorfosi (due atomi di idrogeno che respirano ossigeno per chiamarsi “acqua”, la corporeità vibrante della ninfa ed infine la fonte d’acqua proprio nel mare) ha celebrato, in un ambiente reso magico da divinità, l’esistenza della molecola d’acqua quale elemento vitale della natura che rinasce. Aretusa, ninfa bellissima e montana, per sfuggire all’amore del fiume Alfeo viene trasformata da Artemide in fonte d’acqua purissima nel mare, che dalla Grecia rispunta nell’isola Ortigia di Siracusa, dove Aretusa viene raggiunta proprio dal dio fiume Alfeo, ora divenuto corrente sotterranea qui in Sicilia. L’intreccio del mito di Aretusa con quello di Demetra, si ricollega all’argomento cardine dell’opera: il ruolo fondamentale dell’acqua per la fertilità della terra.
Demetra, madre delle messi, furente per l’oltraggio subito da Ade che le ha rapito la figlia Kore, smette di rendere feconda la terra che inaridisce!
Solo quando la giovane Kore tornerà dalla madre Demetra, proprio per merito della fonte Aretusa che, penetrata come acqua nelle profondità terrestri, svela alla disperata dea il nascondiglio subito dalla figlia Kore, la terra tornerà ad essere ricca di messi e di frutta nelle due stagioni della primavera e dell’estate. Così nuovamente il grano imbiondirà Morgantina, la città cara alla dea Demetra.

Proseguono gli appuntamenti con “Lettere a Circe” di Andrea Di Falco e Manuel Giliberti, liberamente ispirato alla “Odissea “di Omero, “Omeros” di Derek Walcott e al saggio “Sopporta cuore” di Eva Cantarella. Sul palco Vincenzo Crivello, Deborah Lentini, Haykel Rahali. Piera Degli Esposti intepreta “Il canto delle Sirene”. Regia Manuel Giliberti
Il presupposto (volutamente estremo) è che Ulisse veda,nelle mani di un mercante, un ritratto di Circe e di essa si innamori ,grazie a quella immagine, perdutamente. Il suo peregrinare verrà così scandito da lettere indirizzate alla donna che lo ha reso prigioniero,ancor prima che ciò avvenga in conseguenza all’approdo all’Isola Eea, solo grazie al suo aspetto. Lettere scritte quasi a voler giustificare inconsciamente, con il racconto delle mille traversie, il ritardo nel raggiungerla nell’isola degli incanti…Lettere affidate al mare,altro protagonista del viaggio di Ulisse con la speranza che la donna sconosciuta le riceva e le legga ……
Il racconto si snoda così lungo il viaggio di Ulisse e le lettere ne sono il racconto appassionato. La narrazione non si ferma però con l’arrivo ad Itaca….l’ultima lettera sarà scritta da Penelope stessa che restituirà alla Maga il corpo di suo marito, giunto alla fine della propria vita. La donna, moglie fedele, confermando la dedizione estrema allo scomodo coniuge dimostrerà con questo gesto di aver compreso che il luogo definitivo per il riposo di Ulisse è proprio l’isola Eea, l’isola degli incanti, il regno della Maga Circe.

La rassegna, ideata da Capua Antica Festival e diretta da Aurelio Gatti, quest’anno è promossa direttamente dai Comuni coinvolti con il sostegno dall’Associazione Teatri di Pietra Sicilia e Capua Antica Festival, in collaborazione con numerosi enti e organismi culturali di pregio come la Fondazione Whitaker, il FAI di Agrigento e il Polo Museale Pepoli di Trapani.


“Aretusa”
Mercoledì 7 agosto al Teatro di Morgantina Aidone, Enna
Giovedì 8 agosto nell’area archeologica Kaukana a Santa Croce Kamarina, Ragusa
Venerdì 9 agosto nell’area archeologica Eraclea Minoa a Cattolica Eraclea, Ragusa

“Lettera a Circe”
Giovedì 8 agosto nell’area archeologica Vassallaggi di San Cataldo (Caltanissetta)
Mercoledì 14 agosto nell’area archeologica Kaukana di Santa Croce Camerina
Sabato 10 al Tempio di Hera a Selinunte