Lamenta vessazioni dipendente del comune di Aidone

Aidone. Lamenta vessazioni nell’ambiente lavorativo. M.D. , dipendente del comune di Aidone, da nove anni all’Ufficio tecnico comunale, afferma di vivere oggi un trauma profondo causato dal proprio posto di lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione. La sua colpa? – “Quella di sottostare sempre in maniera rispettosa – afferma- nei confronti dei superiori gerarchici, a tal punto da trasferirmi ingiustamente e appare anche in maniera illegittima grosse responsabilità in materia di lavori pubblici”. Materia del contendere è l’annoso problema del Responsabile unico del procedimento (Rup), una figura importante nell’ambito dei Lavori pubblici, perché investita da enormi responsabilità, che, a quanto pare, non possono essere assolti da un qualsiasi dipendente, perché sono necessari e previsti precisi requisiti professionali. Il dipendente in tal senso avrebbe più volte lamentato l’esecuzione di prestazione lavorative fuori dal proprio contratto individuale di lavoro, poiché di fatto si sarebbero trattate di mansioni superiori di competenza del dirigente dell’Area. “Ciò è sostenuto-aggiunge M. D. –dall’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici (Avcp), dall’Ufficio legislativo della regione Sicilia in particolare dall’art. 52 del T.U. sul pubblico impiego, D.lgs 165/2001. Il protrarsi indiscriminato delle nomine di Rup all’interno dell’Utc hanno comportato l’assegnazione nulla presso l’Ufficio di assunzione”. Il dipendente sostiene che di fatto gli sono state trasferite responsabilità in modo arbitrario sopportando varie vicissitudini vessatorie che risultano insostenibili per qualsiasi persona. M.D. ha ora risolto il disagio lavorativo, essendo stato trasferito ad altro ufficio comunale (Polizia municipale ndc) dove, a suo dire, gli sono state affidate le “giuste e corrette” mansioni come da contratto, rimanendo però ancora il disagio economico. Assentatosi infatti dal posto di lavoro perché non riusciva a sostenere più la vicenda che si presentava tutti i giorni davanti ai propri occhi, gli è stata sospesa la retribuzione. “Nonostante avessi giustificato l’assenza! – sottolinea D –. L’assurdo della vicenda? “Sono in attesa-conclude M.D.- di un ipotetico provvedimento disciplinare, peraltro notificato, ma in assenza dell’istituzione di una commissione disciplinare, mai esistita presso il comune di Aidone, almeno durante il periodo del mio rapporto di lavoro. Oltretutto tale provvedimento è decaduto, quale previsione del Tupi D.lgs. 165/2001”. La vicenda è stata trasferita nelle mani del Tribunale del lavoro di Enna.
Angela Rita Palermo