Associazioni provinciali artigiani chiedono contributi pe rmostre a CCIIAA

Dodici associazioni di categoria hanno presentato formale richiesta di contributo alla Camera di Commercio per avere un contributo finanziario, che consenta loro di poter organizzare una mostra di tutte le attività produttive della provincia. Le associazioni Cna, Confartigianto, Confcommercio, Casa, UclaClai, Confesercenti, Col diretti, Cia, Confagricoltura, Lega Cooperative, Confcooperative ed Unci hanno e effettuato diversi riunioni ed alla fine hanno deciso di organizzare una mostra che possa valorizzare l’artigianato della provincia, che possiede tanta qualità e che meriterebbe di essere conosciuto in campo regionale e nazionale.
Purtroppo la crisi che attanaglia la Camere di Commercio di Enna (che da più di un anno è commissariata, nonostante le richieste, le pressioni e le denunce fatte dalle associazioni di categoria) dopo l’uscita di Liborio Gulino non ha trovato più la sua dimensione di sostegno alle attività produttive, ma si è limitata a svolgere solo attività ordinaria lasciando le imprese, in un momento difficile sul piano economico come questo, senza un appoggio concreto. Il Governo regionale e l’assessorato alle attività produttive sono colpevoli di un silenzio assurdo, di non avere risposto adeguatamente alle interrogazioni che i deputati regionali del passato e quelli presenti hanno fatto al presidente Crocetta. Si sono sempre rifugiati nello scambio di carte, documentazioni varie, ma l’unico atto valido che era quello della nomina de l presidente e delle associazioni che devono far parte del consiglio generale della Camera viene sistematicamente rinviato senza un motivo valido ed intanto le attività produttive languono e devono essere le associazioni ad interessarsi per dare una certa spinta, per promuovere l’artigianato. Del problema si è già interessato l’on. Alloro. Si spera che ora ritorni alla carica perché non è possibile che la Camera di Commercio (importante organismo per la realtà economica della provincia) debba continuare ad essere commissariata e quindi senza un’attività reale e concreta.