UIL: Grido di allarme per 650 dipendenti dell’Oasi Maria SS di Troina

Troina. Si sta acuendo ancora di più la situazione, già da qualche tempo difficile, in cui versano i 650 dipendenti dell’associazione Oasi Maria SS srl se, con la nota diffusa ieri, il segretario provinciale dell’Uil – Fpl, Giuseppe Adamo, e il segretario aziendale, Luigi Ruggeri, comunicano che: “l’Uil Fpl proclama lo stato di agitazione, interrompe le relazioni sindacali e preannuncia lo sciopero generale, con la richiesta d’intervento del prefetto e del sindaco del paese, se entro quindici giorni non si garantisce il pagamento delle mensilità pregresse e il rinnovo contrattuale”. I dipendenti dell’associazione Oasi Maria SS srl, dicono quelli dell’Uil, anche quest’anno, come gli anni precedenti, hanno trascorso le ferie di agosto a casa perché sono senza stipendio. Non è una novità che all’Oasi gli stipendi ai dipendenti sono pagati con ritardo. Rispetto al passato, la novità è che i dipendenti cominciano a manifestare apertamente, attraverso le organizzazioni sindacali, la loro insofferenza per questi ritardi. “Quello dell’Oasi è un male antico e ormai incancrenito”, scrive l’Uil-Fpl nel suo comunicato. Si è tentato di curarlo questo male, ma i risultati delle “terapie d’attacco”, come le chiama l’Uil Fpl, ancora non arrivano. Da queste terapie d’urto l’Uil Fpl si aspettava il pagamento delle cinque mensilità pregresse e del premio di produttività, il rimborso fiscale e rinnovo del contratto scaduto da otto anni e il pagamento dei relativi arretrati. Non nasconde il suo rammarico il sindacato per le risposte fin qui ricevute: “Le rappresentanze sindacali presenti nella struttura hanno cercato in tutti i modi di porsi con atteggiamento di collaborazione, ma di contro hanno collezionato una serie di rinvii e un’infinità di forse”. Ma di chi è la colpa di tutto questo? L’Uil Fpl indica senza alcuna esitazione la causa “nella gestione inadeguata, per lo più riferibile al passato, che ha trasferito i suoi risultati nefasti sulle spalle dei lavoratori che non riescono a garantire un’esistenza dignitosa ai propri nuclei familiari, poiché si ritrovano indebitati e a pagare interessi stratosferici per sopravvivere”. E’ a mo’ d’esempio di gestione inadeguata parla del caso in cui la banca ha bloccato il mandato di maggio emesso dall’Asp di Enna. Con questo mandato di maggio dell’Asp di Enna, la banca avrebbe liquidato in anticipo la fattura di agosto, ma questo non è avvenuto perché “il blocco non è ascrivibile alla discrezionalità dell’istituto di credito, bensì a un errore commesso dagli amministratori dell’Oasi”. Ma dove sta l’errore? Per l’Uil-Fpl sta “nell’aver utilizzato le anticipazioni su fatture per sopperire all’incapacità di accedere a una forma di finanziamento congrua”. A giudicare dal tono e dalle parole usate dall’Uil – Fpl nel suo comunicato la situazione nella quale si ritrovano i dipendenti non deve essere per nulla bella. E lo s’intuisce dall’appello rivolto al prefetto e a tutte le forze politiche e sociali “di vigilare, e adoperarsi affinché questa situazione venga risolta una volta per tutte!”.