Valguarnera: Il megafono accusa PD e Voce democratica per aver disertato ancora la seduta del C.C.

Valguarnera. Le responsabilità se li rimbalzano a vicenda ma ancora oggi il consiglio comunale, in particolare sulla vicenda Tares tarda ad esprimersi. A dare fuoco alle polveri adesso è il turno del Megafono. Il gruppo consiliare –attraverso una nota- condanna l’ennesimo abbandono dell’Aula da parte dei consiglieri di opposizione, PD e Voce democratica, ad esclusione della consigliera Pelligra, avvenuto l’altra sera e richiedono la convocazione urgente e straordinaria dell’ennesimo consiglio comunale per approvare provvedimenti urgenti tra i quali la Tares. E’ diventato ormai un teatrino l’ennesimo rinvio di una seduta comunale, con i partiti che giocano a rimpiattino. E non sono pochi tra gli osservatori quelli che pensano che si tratti di una questione di gettoni di presenza. Il civico consesso infatti, solo nell’ultimo mese è stato convocato diverse volte e sempre per gli stessi argomenti, senza che si fosse pervenuto, per sterile contrapposizione tra gli entrambi gli schieramenti, ad una soluzione utile. Tra gli argomenti, importanti appunto, quello concernente la Tares e le modalità di pagamento, quando gli altri Comuni lo hanno già deciso da tempo. Ad accusare ancora una volta sono i consiglieri di maggioranza Giuseppe Speranza, Salvatore Gangemi, Filippa Greco, Carmen Cutrona e Giuseppe Arcuria che non avendo i numeri in consiglio per provvedervi autonomamente, tacciano di scarsa responsabilità PD e Voce democratica, che nel momento determinante abbandonano l’Aula. Qualche giorno fa era stato invece il capogruppo Interlicchia di Voce democratica ad accusare il gruppo di maggioranza “di essere burattini del sindaco”. “La nuova richiesta di convocazione del consiglio scaturisce dal dato –asseriscono i 5 consiglieri di maggioranza- che qualora il Consiglio dovesse non decidere sull’argomento Tares, non sarebbe possibile rateizzare il pagamento e gli utenti sarebbero costretti a pagare in un’unica rata.” Tengono a far sapere inoltre, per sgombrare il campo da facili illazioni, che nella seduta da loro richiesta rinunceranno al gettone di presenza. “Riteniamo grave e da condannare quanto avvenuto nell’ultima seduta -concludono- non concedere al sindaco e al presidente del consiglio una richiesta di breve sospensione dei lavori.” Rino Caltagirone