Enna. Viabilità zona Nord disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati dall’on.Maria Greco

Gagliano. Forse per la Sp 22, che collega Gagliano con Agira, Regalbuto e altri comuni dell’ennese, oltre che con l’autostrada Catania-Palermo, potrebbe esserci qualche speranza di miglioramento se il disegno di legge presentato alla Camera dei Deputati dall’onorevole Maria Greco venisse votato favorevolmente.
L’8 agosto scorso, infatti, l’onorevole ha presentato alla Camera dei Deputati un disegno di legge avente ad oggetto: “Piano straordinario di ammodernamento viario per la Sicilia”, per le strade non di competenza dell’Anas ed in particolare per le strade dell’ennese che versano in condizioni di degrado.
L’intento è quello di far tornare in Sicilia le somme che erano state previste dal Governo Prodi, ma poi, su richiesta della Lega Nord, distratte e impiegate per le quote latte. “Quelle somme – dice l’on. Greco – devono tornare a noi, alle nostre strade”.
La viabilità nella zona nord dell’ennese è particolarmente disastrosa. Non si potrebbe neppure parlare di strade, perché tali non sono. Con le recenti piogge gli avvallamenti del manto stradale si sono riempiti di acqua all’inverosimile. Improvvisi cedimenti si nascondono dietro curve chiuse, diventando insidie per la sicurezza degli automobilisti.
Da tempo si parla dei lavori della Sp 22. Sono stati rimandati di mese in mese, di anno in anno. La provincia di Enna si è dimostrata del tutto incapace di risolvere questo problema, che ostacola la crescita di comuni già abbondantemente penalizzati. In campagna elettorale è spesso capitato di vedere onorevoli e senatori giungere in visita a Gagliano, Troina e Agira per i comizi di routine. Tutti sono rimasti colpiti allo stesso modo dalle trazzere che sono stati costretti a percorrere, ma, una volta ripartiti, se ne sono subito dimenticati. Gli abitanti di questi comuni, invece, costretti a percorrerle tutti i giorni, non se ne dimenticano affatto. L’annuncio dell’onorevole Greco appare ora come un miraggio per questi cittadini ormai rassegnati al proprio destino.
Valentina La Ferrera