Enna. Arturo Licata è l’uomo più vecchio del mondo, il nonno del pianeta

Enna-111-nonno_arturoE’ morto all’età di 112 anni in una casa di riposo di Grand Island, nello stato di New York, l’uomo più vecchio del mondo, Salustiano “Shorty” Sanchez, di origini spagnole. Lo ha reso noto un’impresa di pompe funebri. Con la sua morte, l’uomo più vecchio del mondo diventa ora un italiano, l’ennese Arturo Licata, di 111 anni, mentre la donna più vecchia del mondo è la giapponese Misao Okawa, secondo il Gerontology Research Group, che traccia i profili delle persone di 110 anni e oltre e convalida le età per il Guinness dei record. Sanchez, il cui record di longevità e’ stato riconosciuto nel Guinness dei primati, è morto venerdì scorso. Sanchez era nato a El Tejado de Bejar, in Spagna, nel 1901, e aveva lavorato come operaio nei campi di canna da zucchero a Cuba prima di emigrare negli Stati Uniti.

Arturo Licata abitazioneFoto: il vicolo per raggiungere l’abitazione (quella di fronte) di Arturo Licata.

Dal vicolo non passa nemmeno un divano, tempo addietro racconta il figlio Saro, per portare un divano è stato fatto passare da un vicino balcone che si affaccia a fine vicolo con ingresso da altra via.

Oggi nonno Arturo, che ha perso un figlio per una grave malattia, comincia a non stare troppo bene, è cieco e bisogna gridare per farsi sentire, passa la sua giornata a letto, i figli (in particolare la figlia) lo mettono seduto per qualche ora nello stesso letto. Saro nello spiegare la longevità del padre rimarca che non ha mai fumato, e non è mai mancato il bicchiere di vino ai pasti, anche se ultimamente è più l’acqua nel bicchiere che il vino.

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enna-111-Nonno-ArturoEnna. Il due maggio 2013 nonno Arturo raggiunge la veneranda età di 111. Una vita ricca di avvenimenti e di onesto lavoro. Arturo Licata è nato nel 1902 e ha lavorato per vent’anni in ben sette miniere di zolfo con la delicata mansione di conduttore meccanico. In seguito espletò l’attività d’infermiere presso il dispensario di Enna e come responsabile accompagnatore dei bimbi ennesi affetti da tubercolosi all’ospedale “Buccheri La Ferla” di Palermo. Partì, come soldato, nell’Africa orientale nel periodo della colonizzazione fascista e lì presto servizio per due anni. Ritornato in Italia lavorò come guardia giurata nella miniera di Pasquasia. Si sposò con Rosa Jannello nel 1929 e ha avuto sette figli (Concetta, Giuseppina, Tanino, Paolo, Salvatore, Rosario e Lucia). Rimase vedovo nel 1980. Fin da piccolo si è dilettato a suonare, da autodidatta, la chitarra e spesso era chiamato per le serenate. La vena artistica, oltre alla sua predisposizione a comporre brani musicali, è completata dalle sue numerosissime poesie, con alcune delle quali ha partecipato a numerose manifestazioni vincendo, in una di esse, anche una medaglia d’argento. Nonno Arturo, di temperamento allegro, gode d’ottima salute e di buona lucidità mentale è orgoglioso del suo passato, dei suoi otto nipoti e dei figli che lo assistono amorevolmente e dice d’essere ancora nella piena giovinezza.

Rosario Colianni