Piazza Armerina. All’ospedale Chiello carenza di anestesisti

Piazza Armerina. Ancora problemi per l’ospedale Chiello di Piazza Armerina. Molte le disfunzioni che hanno creato non pochi problemi alla cittadinanza piazzese che si è sentita presa in giro con promesse mai mantenute, tanto che oggi lo stesso Chiello è defraudato di reparti, di infermieri e medici. Il comitato cittadino da tempo si batte contro i mulini al vento ed è notizia di ieri, data da Rosa Rovetto, paladina di questo comitato, che esiste la carenza di anestesisti al Chiello.
«E’ veramente incredibile come ogni giorno dobbiamo segnalare sempre in negativo che qualcosa non funzioni adeguatamente nel nostro nosocomio – afferma Rovetto durante una sua visita ieri all’ospedale – visto che oggi il problema anestesisti esiste». Dalla viva voce della responsabile del comitato cittadino, la stessa ieri ha avuto modo di sentire dalla viva voce di un dipendente sanitario la situazione attuale che vige al Chiello, e cioè l’assenza di anestesisti presso l’ospedale di Leonforte. Alla fine di garantire l’emergenza presso tale presidio sono stati emanati da parte dei responsabili dell’Asl 4 ordini di servizio alle unità operative di anestesia provinciali atti a garantire la copertura di turni H24».
«Tale manovra – continua Roveto – ha determinato la scopertura di anestesisti, vedi caso, nel nostro ospedale, una vera persecuzione che significa molte cose compresa la creazione di disfunzioni, con la logica conclusione di bloccare le sedute operative programmate». Qualche speranza, invece, si intravede all’orizzonte con la programmata gara d’appalto per l’acquisizione della nuova Tac che dovrebbe sostituire quella ormai inservibile in possesso del Chiello. Altra positiva notizia arriva dall’Aima (Associazione nazionale malati di Alzheimer) che domani alle 11 presso l’ospedale piazzese sarà inaugurata dal governatore della Sicilia Rosario Crocetta e dall’assessore alla Sanità regionale Borsellino la nuova sede provinciale del centro diurno per i malati d’Alzheimer, voluta fortemente dai responsabili provinciali dell’Aima, dai famigliari dei malati e dalla cittadinanza.
Piero Cancarè