Villarosa. Gli scavi di monte Giulfo e casa Bastione resteranno nella storia, commenta il vice sindaco

Villarosa. “Non c’è dubbio che gli scavi archeologici di Monte Giulfo e Case Bastione siano destinati a lasciare il segno, grazie ad un gruppo di archeologi delle associazioni Arkeos e SiciliAntica ed alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna che su questi due siti ci stanno lavorando e scommettendo”. Così il vice sindaco e assessore alla Cultura, Katya Rapè, nel commentare la recente campagna di scavi dei due luoghi che si stanno rivelando ricchi di spunti storici, archeologici e culturali, alla quale hanno partecipato circa cento studenti di archeologia proveniente da ogni parte del mondo. “Una scommessa –chiosa il vice sindaco- per la quale l’amministrazione comunale è e vuole essere partecipe perchè stanno emergendo importantissime testimonianze storiche datate tra il III millennio e il VI secolo a.C.”. Katya Rapè è raggiante nel descrivere quanto sta affiorando dagli scavi . “La scoperta –afferma- è di straordinaria importanza. A Case Bastione, che interessa particolarmente la prestigiosa University of Newcastle inglese, sono stati rinvenuti forni fusori e relative strumentazioni utilizzate per la realizzazione di oggetti in metallo appartenenti all’età del rame; mentre al Monte Giulfo sono state individuate aree artigianali dove si producevano vasi di raffinata fattura, necropoli, santuari ecc.. Ma Villarosa non è solo archeologia –aggiunge ancora Rapè-, non è solo bellezza paesagistica, ha tanto da mostrare in particolare sotto l’aspetto storico-minerario-agricolo. Infatti, il Comune è impegnato nell’ambizioso programma di valorizzazione delle vecchie miniere di zolfo. A questo proposito, stiamo partecipando, insieme ai comuni di di Morlanwelz (Belgio), Almaden (Spagna), Idrija (Slovenia), Abbadia San Salvatore (Toscana), Silius e Gonnosfanadiga (Sardegna), al progetto europeo “Euromine: European Mining Network”. Un progetto nato per mettere in rete i distretti minerari più rilevanti d’europa e incoraggiare la cooperazione tra paesi europei accomunati dalla storia comune delle miniere. E proprio attorno alle miniere –conclude l’assessore Rapè-, ma anche all’agricoltura, che si è sviluppata buona parte della storia di Villarosa ed è proprio nelle stanze di un museo, quello di Villa Lucrezia, che si può ripercorrere il percorso culturale. All’interno del museo sono custoditi abiti, fotografie, oggetti e suppellettili di manifattura popolare, utensili agricoli e minerari. Luogo che custodisce ciò che il tempo inesorabilmente distruggerebbe”.

Pietro Lisacchi