Enna. In fibrillazione i lavoratori forestali

Enna. La situazione finanziaria della Regione Sicilia sta mettendo a rischio tutte le attività con conseguenze disastrose per l’occupazione. In pericolo ci sono le giornate lavorative per 1.500 forestali della provincia di Enna che rappresentano un apporto socio-economico di notevole importanza. Si parla, ma non c’è certezza, che, entro la fine del mese di settembre, dovrebbero arrivare i fondi necessari per consentire a questi lavoratori di completare le giornate lavorative, ma sino a questo momento regna sovrana l’incertezza, si corre cioè il pericolo che i dipendenti dell’Azienda delle foreste demaniali rimangano a braccia conserte che sostanzialmente mancano le risorse economiche per il completamento, nelle tre fasce di categoria, delle giornate lavorative. Il rischio più concreto è che, passando il tempo, non ci sono possibilità concrete che si possano ultimare le giornate lavorative; questo sarebbe un brutto guaio per i lavoratori della provincia di Enna, ma anche per i lavoratori delle altre province, meno che non si voglia puntare ad impiegare questi lavoratori nelle sorveglianza dei siti archeologici, com’era stato accennato qualche tempo fa. I tre segretari di categoria, Scornavacche per la Cgil, Bubbo per la Cisl e Savarino per la Uil sono sempre in stato di allerta, da anni si battono per cercare di dare tranquillità e lavoro a questi lavoratori forestali, ed ora aspettano che il problema venga risolto. Probabile che entro la prima decade di ottobre ci siano un assestamento di bilancio alla Regione e con esso si cercherà di reperire i soldi necessari per il completamento delle giornate lavorative, probabilmente da ultimare entro la fine di ottobre e la prima decade di novembre, eliminando di fatto le preoccupazioni che vivono in questi periodo i lavoratori forestali. Se, entro la fine del mese, non dovessero arrivare risposte concrete, allora il problema cresce con grande preoccupazione ed allora si potrebbe verificare lo stato di agitazione dei forestali, che stanno vivendo momenti difficili, perché non solo corrono il rischio di non completare le giornate lavorative, ma anche i lavoratori non hanno ricevuto il pagamento delle spese arretrate.