Villa romana Casale Piazza Armerina: sette commercianti indagati per violenza a turisti


Piazza Armerina. L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Enna ha consentito di identificare il gruppo di venditori di souvenirs operanti nell’area antistante l’ingresso dell’importante sito archeologico della “Villa Romana Del Casale”, i quali, allo scopo di mantenere il volume dei propri affari, hanno posto in essere le condotte illecite contestate dalla Procura della Repubblica di Enna, avendo costretto i turisti in visita ad accedere al sito percorrendo la via, più lunga ed in salita, che dai parcheggi conduce all’ingresso.
Gli stessi non hanno esitato a deviare il flusso dei visitatori operando uno sbarramento, anche fisico, affinché questi ultimi percorressero la vecchia e più lunga strada di accesso, lungo la quale insistono i propri banchi di vendita, nonostante presso il parcheggio siano state allestite nuove postazione non ancora operative per problematiche di varia natura.
Anche la provincia regionale di Enna aveva – con l’intento di “allentare” le tensioni tra gli operatori commerciali – disposto la collocazione di una serie di fioriere a chiusura della strada più breve di accesso, aperta solo per i portatori di handicap; tali strutture sono state sottoposte e sequestro dalla Polizia di Stato su decreto del Dr. Francesco Rio, Sostituto della Procura di Enna, ipotizzandosi il reato di abuso di ufficio.
Prescindendo dalla posa delle fioriere, erano state in precedenza anche apposte da ignoti grosse transenne di metallo rivestite da copertura verde, al fine di non rendere visibile la vicina entrata; tali transenne erano state rimosse da personale del locale Commissariato di P.S..
Gli indagati hanno reso inaccessibile il transito, sia apponendo fil di ferro tra le fioriere, affinché venisse inibito ogni tentativo di passaggio tra le stesse da parte dei visitatori, come era più volte avvenuto, sia presidiando tale postazione per deviare il flusso dei visitatori i quali, spesso, mostravano il loro disappunto.
I visitatori più risoluti, pronti a districarsi tra gli ostacoli pur di non cedere a tale stato di cose, venivano fisicamente bloccati e costretti a percorre la via d’accesso più lunga.

Non solo; gli indagati erano soliti posizionare le proprie vetture a ridosso delle fioriere per effettuare un blocco inaccessibile.
Evidente la difficoltà documentata di un diversamente abile che non poteva beneficiare di alcun varco nello sbarramento per raggiungere il vicino parcheggio.
Nei giorni scorsi personale della Squadra Mobile di Enna ha notificato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dr. Francesco Rio, che ha diretto le investigazioni.