Protestano i lavoratori dell’ATO rifiuti di Enna trasferiti a Piazza Armerina

Protestano i lavoratori dell’ATO rifiuti di Enna che hanno ricevuto la lettera di licenziamento l’ultimo giorno di settembre e poi reintegrati temporaneamente giorno 4, con una comunicazione a firma del Collegio di Liquidazione rappresentato da Interlicchia e Sutera, “attraverso oscure manovre di avvicendamento nel comune di Piazza Armerina” come scrivono in una lunga lettera inviata pure all’Ispettorato provinciale del Lavoro ennese, senza che mai gli stessi abbiano mai avuto alcun rapporto di lavoro con il comune piazzese. I lavoratori accusano di essere vittime di “una sorta di rappresaglia”, hanno –persino- accertato (come scrivono nella lettera) che la Commissione di liquidazione dell’Ato rifiuti, con “funzionari compiacenti” di un loro strano passaggio presso il cantiere di Piazza Armerina. Altra accusa nei riguardi dell’Ato è l’avere inviato alla Regione una pianta organica senza che i Sindaci dei comuni della provincia ne abbiano avuto mai cognizione e contezza, ed ovviamente sempre in contrasto con le disposizioni giuridiche. Ed, a seguito delle rimostranze, viene disposto il reintegro temporaneo senza dar loro alcun specifico incarico, quindi gli interessati specificano: “contestano il contenuto, essendo nullo, oltre che lesivo della dignità di lavoratore”. Per cui invitano i Commissari straordinari, Eugenio Amato e Daniela Siino, oltre al Commissario della Provincia Salvatore Caccamo alla modifica di rientro temporaneo a quella di rientro totale all’Ato EnnaEuno. Invitano, altresì, i Sindaci ad appropriarsi seriamente delle loro prerogative, ed operare con serietà di intenti e trasparenza, il tutto a beneficio della collettività amministrata. Infine, danno una scadenza di dieci giorni, affinchè possano essere tutelate le loro ragioni, prima di porre in essere tutte le azioni giurisdizionali che la normativa contempla.